Pechino ha dichiarato ai massimi dirigenti di Wall Street che andrà avanti con le riforme del mercato dei capitali e con l’apertura del suo settore finanziario agli stranieri, sostenendo nel contempo Hong Kong come polo finanziario globale. «Creeremo un ambiente imprenditoriale inclusivo e favorevole per gli investitori stranieri e i leader aziendali che vengono in Cina – ha affermato Zhu Hexin, vicegovernatore della banca centrale cinese e amministratore dell’Amministrazione statale dei cambi. – Quindi apriamo le braccia agli investitori stranieri. Sono benvenuti nella Cina continentale per condividere il successo dello sviluppo economico della Cina».
Pechino sosterrà inoltre un maggior numero di imprese cinesi di alta qualità che vogliono quotarsi ed emettere obbligazioni a Hong Kong, ha affermato il vice premier cinese He Lifeng, offrendo sostegno alla città in un momento in cui il suo futuro come centro finanziario è messo a dura prova. La posizione di Hong Kong come hub finanziario globale è stata offuscata negli ultimi anni dopo che Pechino ha imposto una radicale legge sulla sicurezza nazionale nel 2020.
L’impegno dei politici cinesi al Global Financial Leaders’ Investment Summit giunge in un momento di crescenti tensioni geopolitiche in seguito all’elezione di Donald Trump a prossimo presidente degli Stati Uniti. Al summit, ospitato dall’Autorità monetaria di Hong Kong, partecipano i CEO delle principali società di Wall Street, tra cui Citigroup, Goldman Sachs, e Morgan Stanley.