Al via la 15esima edizione del Pmi Day, la Giornata Nazionale delle Piccole e Medie Imprese, organizzata da Piccola Industria Confindustria insieme alle associazioni del sistema di via dell’Astronomia, che parte con una serie di iniziative messe in campo in tutte le regioni. 1.250 le imprese coinvolte, circa 700 le scuole medie e superiori e oltre 50mila i partecipanti.
«Continuiamo da mesi a perdere produzione industriale. E’ arrivato il momento di agire: accelerare sull’innovazione e rinnovare il modello manifatturiero italiano ed europeo – sottolinea Giovanni Baroni, presidente della Piccola Industria di Confindustria. – In questa partita il ruolo delle giovani generazioni è centrale. E il Pmi Day è sempre più un’occasione unica per rendere i ragazzi protagonisti del futuro della nostra industria. Dobbiamo colmare il gap digitale e potenziare la formazione tecnica, gli Its, favorire il rapporto scuola, imprese, università. Occorre anche spingere sulla riforma 4+2, e rafforzare la formazione professionale che invece è stata definanziata nella legge di bilancio, parliamo di circa 50-55 milioni, che andrebbero ripristinati. Solo così potremo favorire davvero l’incontro tra domanda e offerta di lavoro cambiando il paradigma culturale che penalizza il nostro sistema».
Riccardo Di Stefano intanto ha riunito a Palermo l’Assise dei Giovani Imprenditori di Confindustria. «Quattro anni complessi, pieni di sfide: la pandemia, i conflitti, la crisi energetica – ha detto. – Mi sono sentito orgoglioso della risposta che siamo stati in grado di dare: insieme, imprenditori e lavoratori, abbiamo fatto ripartire l’Italia». Di fatto chiude così, con un momento di ampio confronto, il suo mandato da presidente degli industriali under 40 di via dell’Astronomia.
Il 29 novembre verrà eletto il nuovo presidente. Di Stefano resterà nel board ‘senior’ di Confindustria come delegato all’education e all’open innovation. Temi molto seguiti dalla platea dei Giovani e che quindi conosce bene: «La formazione, le competenze che si trovano con difficoltà, è un tema di frontiera per gli imprenditori, una sfida ambiziosa – ha detto. – L’open innovation è altrettanto strategica: abbiamo la necessità di aumentare il contributo dell’innovazione dal basso, quello delle start-up, per rendere più competitivo il nostro sistema produttivo. Sono grandi sfide a cui dedicherò il massimo del mio impegno».