“Non possiamo guardare al futuro senza valori, senza identità, senza radici. Non possiamo guardare al futuro senza passione, senza impegno, senza anima. Il futuro si immagina sempre e solo ‘con’: con coraggio, con iniziativa, con cuore e con gli altri”.
Sono le parole di Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio che si riferiscono al fenomeno della desertificazione commerciale e sono state pronunciate al convegno “Connessioni 2024: Valorizzare la tradizione, innovare il presente, ispirare il futuro”, a San Quirino (Pordenone).
Nel giro di poco più di 10 anni ovvero dal 2012 al 2023, i dati dell’Ufficio Studi di Confcommercio, sottolineano che “l’Italia ha perso oltre 111mila negozi al dettaglio e 24mila attività di commercio ambulante. La densità commerciale è diminuita di oltre 15 punti percentuali. Questo significa che le attività commerciali stanno scomparendo più velocemente della popolazione stessa. La desertificazione non riguarda solo i numeri: senza diversificazione e identità, i centri urbani rischiano di essere aridi, senza passato, senza anima e senza futuro”.
Per questo motivo come sostenuto da Sangalli “Le città e i territori sono per noi un bene comune. Rigenerare i servizi di prossimità significa rispettare la storia delle nostre città e dare nuova vita all’esistente come leva per il futuro”.