«L’idrogeno è una delle soluzioni fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, che abbiamo chiaramente delineato nel Pniec e devono portarci al ‘Net Zero’ al 2050. La sfida vera sarà l’adattamento del nostro sistema industriale perché comporterà una vera rivoluzione industriale con un mix di produzione che avrà da un lato energia sotto forma ordinaria e in aggiunta l’idrogeno con il suo contributo importante negli anni futuri per noi, sul fronte del trasporto pesante, aereo, navale, stradale e ferroviario». Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto in occasione della presentazione della Strategia Nazionale dell’Idrogeno, realizzata dal Mase e presentata nella sede del GSE a Roma.
Nel testo è chiarito che per decarbonizzare i consumi servirà la combinazione di diverse fonti, tra cui l’aumento della produzione da rinnovabili, lo sviluppo della ‘Carbon Capture Storage’ (Ccs), di biofuel, biometano e, non ultimo, dell’idrogeno, “anche eventualmente affiancato dalla ripresa della produzione nucleare.Solo così, è spiegato, si potrà soddisfare la domanda a fronte di fonti non programmabili e intermittenti, con la capacità di trasportare grandi quantità di energia su lunghe distanze e a costi competitivi“.
Nel testo si legge che nei prossimi decenni ogni alternativa troverà uno spazio applicativo, sono indicati come le variabili che incidono sull’idrogeno la decarbonizzazione degli usi finali (trasporto pesante, settore marittimo e aereo), l’integrazione del sistema energetico, la realizzazione di una filiera forte e competitiva.
«Oggi il governo – ha aggiunto Pichetto – vuole dunque condividere con imprese e industrie una visione su un settore che già può contare su risorse complessive superiori ai 6 miliardi, ma che ha ancora bisogno di sviluppare un mercato solido e va dunque accompagnato con nuovi strumenti, insieme a una forte coesione inter-istituzionale».