«I leader europei dovrebbero collaborare con il presidente eletto Donald Trump sul fronte dei dazi, sostenendo il “Buy American”, ovvero l’acquisto di prodotti americani, per evitare una guerra commerciale che potrebbe minare la crescita economica globale». Lo ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde, in un’intervista al Financial Times, sostenendo che occorre “negoziare, non vendicarsi” con Trump, che ha minacciato dazi fino al 20% sulle importazioni non cinesi verso gli Stati Uniti. «Una guerra commerciale su ampia scala non è nell’interesse di nessuno e porterebbe a una riduzione del Pil globale – ha spiegato. – L’Europa dovrebbe affrontare il secondo mandato di Trump facendo i propri conti ovvero offrendosi di comprare certe cose dagli Stati Uniti, come il gas naturale liquefatto e prodotti collegati al settore difesa».
Per valutare le implicazioni e le ricadute sull’inflazione degli eventuali dazi che imporrà Donald Trump una volta entrato ufficialmente alla Casa Bianca, il prossimo 20 gennaio, è troppo presto, ma “è possibile che ci sia un leggero aumento delle pressioni“, a causa di una probabile riduzione dell’attività economica e oscillazioni dei cambi. «E’ interessante che abbia suggerito di introdurre dazi tra il 10% e il 20% sulle importazioni non cinesi. Il fatto che abbia presentato una gamma di proposte significa che è aperto alla discussione. Questo crea l’opportunità di sedersi al tavolo e vedere come si può lavorare insieme», ha detto Lagarde.