E’ stato firmato a Bari il nuovo Accordo di Coesione tra il Governo e la Regione Puglia, che sbloccherà circa 6 miliardi di fondi Fsc per lo sviluppo della regione.
Con la premier c’è anche il ministro per gli Affari Europei, Raffaele Fitto, che con la firma dell’accordo concluderà il suo mandato nel governo, prima di assumere a Bruxelles l’incarico di vicepresidente esecutivo della Commissione Ue.
Ad accogliere la premier e il ministro sono stati, tra gli altri, il governatore pugliese, Michele Emiliano, la presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone e il sindaco di Bari, Vito Leccese.
L’intervento più cospicuo, 498,5 milioni, è per le imprese. Altri 275 milioni vanno per il corridoio plurimodale Maglie-Santa Maria di Leuca, la statale 275. Novanta milioni sono destinati alla promozione delle destinazioni turistiche, 80 milioni per il restauro dei beni ecclesiastici 25 milioni per i progetti strategici destinati agli attrattori culturali di rilievo sovraragionale. Un’altra parte importante dei finanziamenti riguarda il settore rifiuti. Sono previsti, per esempio, 84,8 milioni per le chiusure definitive delle discariche e 87,744 milioni per le bonifiche. Alla riqualificazione e recupero dell’area ex villaggio Azzurro Aeroporto Gino Lisa di Foggia per la Protezione civile andranno 38,7 milioni.
«Oggi è il 21esimo accordo di coesione che firmiamo, l’ultimo. È probabilmente l’ultima iniziativa pubblica che io faccio con Fitto come ministro del governo: tra massimo due giorni dovrà rassegnare le dimissioni per assumere un incarico che ci deve rendere orgogliosi come italiani – ha detto la Meloni alla firma dell’accordo. – Come vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Fitto gestirà un portafoglio estremamente importante, fatto di competenze strategiche dal valore di circa 400 miliardi di euro. Voglio dire a Fitto che sono orgogliosissima del lavoro che ha fatto come ministro e di quello che farà come vicepresidente della Commissione. Particolarmente, deve essere orgogliosa la Puglia che oggi esprime il vicepresidente esecutivo dell’Europa intera. Siamo alla nostra terza manovra che vale 30 miliardi ma complessivamente con questi accordi mettiamo a disposizione quasi 30 miliardi che diventano 45 se si considerano i cofinanziamenti dei comuni, delle regioni e anche dei privati: significa che questo governo in realtà di finanziarie ne ha fatte 4 in due anni. Si tratta di una mobilitazione di risorse concentrata sugli investimenti, secondo me questa è la più importante e la più strategica di tutte».