L’inflazione dell’Eurozona ha accelerato a novembre, suggerendo la necessità di un taglio dei tassi d’interesse della Banca Centrale Europea più cauto il mese prossimo. L’indice dei prezzi al consumo nei 20 Paesi che condividono l’euro si è attestata al 2,3% a novembre, secondo i dati di Eurostat. Si tratta di un dato superiore al 2% del mese precedente e all’obiettivo del 2% della BCE, ma in linea con le aspettative.
Su mese si registra un calo dei prezzi dello 0,3%.
L’inflazione sottostante, obiettivo principale della BCE nella definizione dei tassi d’interesse, si è mantenuta stabile al 2,7%, poiché il piccolo rallentamento dei costi dei servizi è stato compensato dall’aumento dell’inflazione dei beni.
La crescita dei prezzi dei servizi, la voce più importante del paniere dei prezzi al consumo, si è aggirata ai lati del 4% nell’ultimo anno e questo mese è rallentata al 3,9% dal 4,0%.
Indipendentemente dalla mossa del 12 dicembre, gli investitori scommettono su un flusso costante di tagli dei tassi, con un allentamento della politica previsto ad ogni riunione almeno fino al prossimo giugno. Il tasso di deposito è poi visto scendere all’1,75% entro la fine del 2025, un livello abbastanza basso da stimolare nuovamente la crescita.