In Italia il mercato delle criptovalute vale 2,22 miliardi di euro e sono 1,35 milioni gli italiani che hanno investito in criptoasset, con una media di 1.600 euro a testa.
A snocciolare i dati è la Fabi, che ha scattato una fotografia del settore, tornato alla ribalta non solo per l’impennata del valore del Bitcoin e delle altre monete virtuali dopo la vittoria di Donald Trump, ma anche per la volontà del governo di alzare in manovra l’aliquota sulle plusvalenze da cripto.
Il dato sul mercato è riferito a giugno, spiega il sindacato dei bancari, ed è in crescita di 870 milioni (+64%), rispetto agli 1,35 miliardi di giugno 2023.
L’andamento nei 12 mesi però ha visto susseguirsi forti aumenti a brusche frenate nelle quotazioni e vistose oscillazioni.
In effetti, il controvalore in euro del saldo complessivo delle valute virtuali è passato da 1,35 miliardi di fine giugno 2023, a 917 milioni di euro a settembre dello stesso anno, per risalire successivamente a quasi 1,5 miliardi a dicembre, per poi schizzare nel primo trimestre 2024 sfiorando i 2,9 miliardi (+92% in soli tre mesi) e ripiegare a 2,2 miliardi a giugno 2024, facendo segnare una contrazione del 22,4% in soli tre mesi.
Oltre il 99% dei detentori è rappresentato da persone fisiche. Tra queste, i millennial sono i più numerosi (37%), ma detengono importi pari al 39% circa del controvalore complessivo, mentre i possessori tra 40 e 60 anni, pur rappresentando il 28% del totale, hanno il 49% del totale investito.
I dati, spiega ancora la Fabi, non sono comunque esaustivi del mercato in cripto-attività in Italia: solo una parte dei portafogli e delle transazioni in criptovalute avviene infatti attraverso prestatori di servizi regolarmente registrati in Italia, il che significa che una quota di investimenti degli italiani in bitcoin o altri strumenti non rientra nei monitoraggi e nelle statistiche ufficiali.