Gli Usa continuano la loro battaglia per limitare la capacità della Cina di creare un’industria avanzata dei semiconduttori e per rallentare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale con applicazioni militari.
In particolare sono stati introdotti nuovi controlli sulle esportazioni di strumenti di produzione chiave che influenzeranno sia le imprese statunitensi che quelle straniere che utilizzano la tecnologia americana nelle loro apparecchiature per la fabbricazione di chip.
Gli Stati Uniti impediranno anche l’esportazione di memoria avanzata ad alta larghezza di banda (Hbm), un componente fondamentale nei chip dell’Ia, in Cina.
E’ da tempo che va avanti la battaglia tecnologica tra Usa e Cina. Se gli Stati Uniti confermano la loro leadership, la Cina copre il 38% della domanda di assemblaggio, imballaggio e collaudo. Il ché la rende una pedina altrettanto essenziale in tutta la catena. Fornitori esclusivi sul mercato mondiale sono Taiwan (con TSMC) e la Corea del Sud (con Samsung) rispettivamente con il 90% e il 10% delle tecnologie più avanzate. Ma la Cina punta a diventare leader nel settore ed è per questo che sta accelerando gli investimenti per fabbricare autonomamente i propri prodotti.
Non sarà facile in questo contesto migliorare i rapporti Usa-Cina. Anzi, con l’arrivo di Trump alla Casa Bianca, sono destinati a peggiorare.