Il Santa Rally, o “Rally di Babbo Natale”, ovvero la tendenza dei mercati a sovraperformare nel mese di dicembre, non è una novità per gli investitori esperti. eToro ha analizzato i rendimenti mensili di 14 dei maggiori indici azionari mondiali, dall’S&P 500 degli Stati Uniti al DAX 40 della Germania, negli ultimi 50 anni. I dati mostrano che i rendimenti registrati a dicembre sono stati, in media, dell’1,63%, superando il rendimento medio mensile da gennaio a novembre dell’1,06%. Questa corsa di fine anno rappresenta circa il 23% dei guadagni totali di questi mercati azionari nel corso dell’anno.
Per Piazza Affari è un po’ diverso. Osservando l’andamento del FTSE MIB da inizio secolo (2000), dicembre emerge come un mese dal doppio volto: mediamente positivo, ma tutt’altro che privo di sorprese. Negli ultimi 24 anni il mese ha chiuso in negativo nel 50% dei casi, con il tracollo del -9,3% del 2002 a rappresentare la peggiore performance e il boom del +13,6% nel 2016 il massimo storico. Con una performance media del +0,4% e mediana del +0,2%, dicembre si posiziona al sesto posto tra i mesi più profittevoli, contribuendo al 31,25% della performance annuale, un apporto significativo ma inferiore ai mesi di punta come aprile (164,56%) e ottobre (130,73%).
«Il mese di dicembre offre un panorama diversificato per i principali titoli del FTSE MIB, con dati che evidenziano differenze significative tra media e mediana, mostrando sia i trend generali che l’impatto degli outlier. Prysmian si distingue come il top performer con una media del +4,6% e una mediana del +3,9%, seguita da Generali (+3,7% di media, +1,3% di mediana) e Intesa Sanpaolo (+3,0% di media, +1,8% di mediana). Ferrari (-2,4% di media e -3,8% di mediana), STM (-1,3% di media, -2,7% di mediana) e Stellantis (-0,2% di media, 0,0% di mediana) evidenziano invece una difficoltà strutturale nel mese di dicembre, particolarmente marcata per Ferrari e STM, dove la mediana sottolinea una debolezza persistente anche oltre gli eventi estremi. Titoli come Enel (+0,3% di media, -0,5% di mediana) e Unicredit (+2,3% di media, +1,9% di mediana) mostrano una discreta stabilità, con risultati meno estremi rispetto ai leader o ai perdenti», spiega Gabriel Debach, market analyst di eToro.
Secondo l’analista osservando il contributo medio del mese di dicembre sulla performance media per i primi 10 titoli per market cap si osserva come dicembre si confermi un mese strategico per i titoli finanziari. Generali domina contribuendo alla performance del mese con un eccezionale 195,2%, trainando il settore finanziario assieme a Intesa SanPaolo (64,6%) e Unicredit (61,3%). Sulla parte bassa della classifica invece STM contribuisce negativamente alla performance del mese (-28,3%), ribadendo la sua fragilità in dicembre: ha chiuso in perdita in 14 degli ultimi 24 anni, una frequenza negativa superata solo a giugno. Anche Ferrari non brilla, con un calo del -7,6% e chiusure negative nel 75% degli ultimi 8 anni, rendendo dicembre uno dei mesi peggiori per il titolo.