Nella giornata di oggi, durante una riunione del personale, si sono verificati degli scontri tra l’amministratore delegato e il sindacato della Volkswagen: la dirigenza ha spinto per tagli ingenti, mentre i lavoratori hanno messo in guardia contro ulteriori scioperi se le chiusure degli stabilimenti continueranno a far parte delle trattative salariali della tormentata casa automobilistica tedesca.
All’incontro di circa 20.000 lavoratori presso lo stabilimento principale della Volkswagen a Wolfsburg ha partecipato anche il ministro del lavoro tedesco Hubertus Heil. Le due parti si incontreranno per un quarto round di colloqui il 9 dicembre.
Volkswagen insiste sul fatto che in Germania sono necessarie chiusure di stabilimenti e tagli salariali per rispondere alla concorrenza cinese, ma i lavoratori descrivono entrambe le misure come limiti imposti, minacciando ulteriori scioperi dopo una prima tornata di scioperi all’inizio di questa settimana.
«Come management non stiamo operando in un mondo di fantasia. Stiamo prendendo decisioni in un ambiente in rapido cambiamento», ha detto il Ceo del gruppo Volkswagen Oliver Blume ai lavoratori di Wolfsburg, avvisando che nuovi concorrenti stavano entrando nel mercato con una forza senza precedenti.
Il settore automobilistico europeo è in subbuglio: migliaia di posti di lavoro sono a rischio presso le case automobilistiche e i loro fornitori, tutti colpiti dall’indebolimento del mercato nel continente e da una diffusione dei veicoli elettrici più lenta del previsto.
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