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Lavoro

Vertenza Beko al Mimit, la posizione di sindacati e azienda

Rossana Prezioso
10 Dicembre 2024
Vertenza Beko al Mimit, la posizione di sindacati e azienda
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Il ministro Adolfo Urso ha presieduto al ministero delle Imprese e del Made in Italy il tavolo sulla vertenza Beko Europe

Il ministro Adolfo Urso ha presieduto al ministero delle Imprese e del Made in Italy il tavolo sulla vertenza Beko Europe. Presenti le sigle sindacali e i vertici dell’azienda che avevano presentato un piano industriale che prevedeva la dismissione entro la fine del 2025 degli stabilimenti di Comunanza (Ascoli Piceno), Cassinetta (Varese) e Siena anche in virtù di un esubero di circa 1.900 lavoratori. “Nell’incontro di oggi ci aspettiamo che il Governo passi dalle parole ai fatti, mettendo in campo ogni strumento per evitare un disastro occupazionale e industriale. Il ministro aveva dichiarato che con la golden power avrebbe avuto un controllo sui piani industriali di aziende strategiche ma fino ad oggi non l’abbiamo visto” ha commentato prima del tavolo da Jesi (Ancona) Rocco Palombella, segretario generale della Uilm.

Da parte sua la Beko Europe “ha confermando integralmente il piano di trasformazione delle attività italiane presentato al governo e alle parti sociali lo scorso 20 novembre”, risultato “di una revisione complessiva delle attività europee dell’azienda, in conformità con il quadro legale e normativo”.

Dichiarazioni che arrivano mentre la Fiom annuncia sciopero e il ministro alle Imprese Adolfo Urso rassicura su “un secondo tempo supplementare per risolvere la situazione” a gennaio.

Secondo una nota, l’azienda spiega che “L’obiettivo primario di Beko Europe è mantenere una presenza manifatturiera ed operativa stabile e di lungo periodo nel continente e, in particolare, in Italia”.  confermando “la centralità dell’Italia nella propria strategia globale come centro di eccellenza per il cooking, includendo le attività di ricerca e sviluppo (R&D) e di design industriale, con un investimento previsto di 110 milioni di euro per la produzione di piani cottura, forni e microonde da incasso”. Inoltre “ha confermato la disponibilità a proseguire il dialogo con le istituzioni e le parti sociali per definire le modalità e le tempistiche di attuazione, nell’ottica di individuare soluzioni condivise che tutelino il più possibile le persone coinvolte”.

“Nell’ottica della più ampia collaborazione, per l’individuazione di una soluzione che possa garantire un futuro alle attività interessate – si legge ancora nella nota -, Beko Europe si impegna a mantenere le produzioni attive e a continuare ad assorbire le significative perdite generate dai siti fino alla fine del 2025, e a continuare la discussione a livello nazionale e locale al fine di agevolare l’individuazione della miglior soluzione possibile”.

In una nota Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil e Alberto Larghi, coordinatore nazionale per la Fiom-Cgil del settore degli elettrodomestici hanno dichiarato “Nell’incontro di oggi al Mimit il ministro, aprendo i lavori dopo un excursus storico sulle società dell’elettrodomestico, ha ribadito che la golden power e le sue deterrenze rimangono un segreto di stato inviolabile. Sembra un gioco, ma è così. Pertanto in attesa di comprendere quale deterrenza contenga il provvedimento segreto, l’azienda ha ribadito il suo piano di ‘graduale dismissione’, con i medesimi argomenti delle precedenti puntate, evidenziando perdite in milioni di euro a ‘tre cifre’ e che si traducono nei 1.935 esuberi dichiarati, con la chiusura di due siti, dichiarano.

Per la Fiom il piano è inaccettabile e va come tale respinto. Siamo pronti ad una discussione solo se il presupposto di partenza è il rilancio e la salvaguardia dei siti, con chiare missioni produttive, sostenute da investimenti, garantendo un futuro occupazionale ai territori interessati. L’azienda deve presentare un nuovo piano industriale, non può presentarsi tre mesi dopo l’acquisizione e voler dimezzare i dipendenti. Non lo consentiremo. Il Governo deve passare dagli annunci ad effetto, ad una proposta accompagnata da risorse economiche vere a sostegno anche diretto dell’industria, per concorrere alla sostenibilità nella competizione globale. La nostra mobilitazione prosegue con lo sciopero di tutta la categoria di domani a Varese e di venerdì a Siena”.

 

FOTO: ANSA/ANGELO CARCONI
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