Dopo quelle di ieri alla Camera, oggi la premier Meloni è in Senato per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 19 dicembre. La premier ha parlato del settore automotive, dopo il tavolo al Mimit tra Urso e Stallantis. «Il settore dell’automotive è in crisi in tutta l’Ue – ha ricordato la presidente del Consiglio nel suo intervento. – Sono soddisfatta e ottimista perché molti Paesi stanno seguendo l’Italia, bisogna continuare a lavorare. Si tratta di difendere una filiera fondamentale dell’industria».
Poi, sull’azione europea, ha sottolineato: «l’Ue deve occuparsi di meno cose e farle meglio. Il nostro sistema è uno dei sistemi più verdi al mondo tra i competitori globali, se lo massacriamo creiamo un problema di competitività e non stiamo nemmeno aiutando l’ambiente. Nessuno di noi mette in discussione emergenza climatica e obiettivi ambiziosi ma la strategia con cui la Ue ha ritenuto di dover conseguire quegli obiettivi, dettata da un approccio troppo ideologico che rischia di perseguire la sostenibilità al prezzo della deindustrializzazione».
Secondo la premier bisogna trovare un equilibrio tra la sostenibilità ambientale e quella sociale. «Noi continuiamo a chiedere neutralità tecnologica. Non abbiamo condiviso questa corsa all’elettrico le cui materie prime sono in dotazioni dei paesi più inquinanti. Vogliamo un approccio pragmatico».
Su Elon Musk la presidente ha messo i puntini sulle i. «Io posso essere amica di Elon Musk e allo stesso tempo presidente del primo governo che ha regolamentato l’attività dei privati nello spazio. Ho buoni rapporti con un sacco di gente ma non prendo ordini da nessuno. Io sono una donna libera. Il tema di Elon Musk si è posto all’indomani del sostegno di Elon Musk alla candidatura di Donald Trump, io non ragiono così, non consento ingerenze a nessuno».