I paesi devono mettere in atto piani di consolidamento fiscale credibili e prudenti. E’ quanto ha detto il vicepresidente della Bce Luis de Guindos in un’intervista al quotidiano olandese Telegraaf. «Le regole di bilancio erano state sospese per cinque anni durante la pandemia e la crisi energetica, ma ora abbiamo un nuovo quadro di bilancio ed è importante implementarlo. La Francia non è l’unico Paese la cui legge finanziaria ancora non è stata approvata. Lo stesso vale per Germania, Spagna, Belgio e Austria. Sanno cosa devono fare, e sono convinto che si comporteranno di conseguenza», ha spiegato.
Per quanto riguarda il rapporto debito/pil nell’area euro, questo èeffettivamente in media piu’ alto del 10% rispetto a prima della pandemia. Allo stesso tempo, la situazione nei paesi dell’Europa meridionale che erano in difficoltà 12 anni fa è molto migliore ora. Il Portogallo ora ha un surplus di bilancio, così come Irlanda e Cipro. «Grecia e Italia hanno surplus primari – ha sottolineato de Guindos. – Proprio i soliti noti di allora stanno andando bene ora, grazie alle misure adottate all’epoca».
Il vicepresidente ha poi indicato il rischio di una guerra commerciale e di una potenziale conseguente frammentazione dell’economia mondiale come il maggiore elemento di preoccupazione per l’anno a venire. «La nuova amministrazione statunitense ha annunciato tariffe sulle importazioni di vasta portata. Se si materializzassero, potrebbe sorgere una situazione completamente nuova, che andrebbe completamente contro le lezioni degli anni ’30 e il percorso che abbiamo scelto dalla fine della seconda guerra mondiale – ha aggiunto. – Trump ha già imposto tariffe durante la sua prima esperienza alla Casa Bianca ma non sono solo le tariffe sulle importazioni imposte dagli Stati Uniti a essere il problema, ma anche la ritorsione di altri paesi in risposta».