La Banca centrale del Messico ha chiuso il 2024 con un ulteriore taglio di 25 punti base, abbassando il tasso di interesse al 10%, il livello più basso dal 10 novembre 2022. Si tratta del quarto calo consecutivo di un quarto di punto.
L’annuncio della Banca centrale del Messico avviene in un contesto in cui l’inflazione nel paese latinoamericano a novembre si è attestata al 4,55% annuale, con l’aspettativa che continui a scendere anche nel 2025.
La governatrice di Banxico, Victoria Rodríguez Ceja, ha dichiarato che la fase più difficile con un’inflazione elevata è ormai alle spalle. «Siamo lontani dai momenti più critici verificatisi nel 2022 e all’inizio del 2023», ha affermato.
Il Messico è la 14ª economia mondiale e la 2ª dell’America Latina, rinomata per l’industria automobilistica, l’industria manifatturiera, il turismo, l’energia, l’agricoltura e i servizi finanziari. Le imprese che si insediano nel paese possono sfruttare la forza lavoro qualificata e competitiva, i costi contenuti e l’accesso a importanti catene di approvvigionamento. Le risorse minerarie, prima prodotto unicamente d’esportazione mentre ore si stanno sviluppando industrie di lavorazione interna, sono di ingente quantità. Il Messico è infatti il principale produttore di argento mondiale (giacimenti di Pachuca e Parral), ma è ricco anche di oro, piombo, zinco, rame, ferro, antimonio, mercurio, manganese, tungsteno, bismuto, zolfo, fosfati e petrolio.