Natale e Capodanno sono ormai alle porte. Gli italiani hanno voglia di festeggiare e di concedersi qualche giorno di relax lontano dalla solita routine, per staccare la spina e ricaricare le batterie in vista di un nuovo anno pieno di sfide ed impegni. E così, nonostante il contesto geopolitico ed economico risulti ancora molto complesso, la domanda per i viaggi resta comunque elevata. L’Osservatorio Bluvacanze, parte del gruppo MSC, segnala un aumento delle prenotazioni del 50% rispetto all’anno scorso, con una particolare predilezione per destinazioni a lungo raggio. Tra le mete più richieste – benché non siano necessariamente le più economiche – figurano il Marocco, il Sudafrica, le Maldive, i Caraibi e l’Oceano Indiano, accanto ad altre destinazioni asiatiche come Thailandia, Cambogia e Malesia. Anche paesi come Messico, Giappone e Nuova Zelanda si confermano tra le preferenze degli italiani, grazie alla loro capacità di offrire una combinazione di bellezze naturali, cultura vivace ed escursioni uniche.
Uno dei fattori che stanno influenzando le scelte è il vantaggio economico derivante dalle fluttuazioni dei tassi di cambio, in grado di aumentare il potere d’acquisto dei viaggiatori. Ne abbiamo parlato con Marta Bonati, Country Manager di Ebury Italia, azienda fintech leader nel settore dei pagamenti internazionali e delle soluzioni di gestione del rischio cambio per le imprese.
Secondo una vostra indagine sempre più persone scelgono le proprie vacanze in base al vantaggio economico derivante dalle fluttuazioni dei tassi di cambio. Cosa vuol dire questo?
«Scegliere una destinazione per le vacanze in base ai tassi di cambio significa sfruttare il potere d’acquisto dell’euro in quei paesi dove la valuta locale è più debole. Questo approccio consente ai viaggiatori italiani di vivere esperienze straordinarie spendendo meno rispetto a quanto farebbero in altre destinazioni. Un esempio è il Messico, dove grazie a un deprezzamento della valuta messicana molto piu’ significativo dell’inflazione locale, il valore dell’euro è aumentato del 7,5% rispetto allo scorso anno, permettendo di accedere a servizi e attrazioni a un costo inferiore rispetto al passato. Qui è possibile visitare siti storici come Chichén Itzá o rilassarsi sulle spiagge della Riviera Maya senza rinunciare a comfort e lusso».

Marta Bonati, Country Manager di Ebury Italia (foto ufficio stampa)
Quali sono le destinazioni ora più ambite, anche per le imminenti festività natalizie?
«Le mete preferite dagli italiani per Natale e Capodanno 2024 riflettono una voglia crescente di avventura e scoperta: secondo un sondaggio condotto da YouGov, il 16% degli italiani ha dichiarato di voler partire durante il periodo natalizio, con il 35% di questi orientato verso mete fuori dall’Europa, a dimostrazione di una crescente voglia di esplorare orizzonti lontani. Tra le mete più richieste troviamo il Messico, che unisce paesaggi naturali mozzafiato e un cambio favorevole, e paesi asiatici come Thailandia, Cambogia e Malesia, scelti per la loro ricchezza culturale e i costi ancora accessibili. Anche l’Oceania si distingue, con la Nuova Zelanda che conquista i viaggiatori grazie alla sua natura incontaminata e a una cultura unica. Non mancano le destinazioni africane come il Marocco, dove si possono esplorare i souk di Marrakech e il deserto del Sahara, e il Sudafrica, noto per i safari e le sue città cosmopolite. Maldive e Caraibi restano invece il sogno di chi cerca relax e lusso in luoghi paradisiaci, nonostante tassi di cambio meno favorevoli. Il quadro complessivo evidenzia una forte resilienza del settore turistico e una propensione degli italiani a esplorare mete lontane».
Ci sono destinazioni che invece attraggono sempre, nonostante magari il cambio non proprio favorevole? Mi fa un quadro generale?
«Alcune destinazioni conservano un fascino intramontabile, indipendentemente dalle fluttuazioni dei tassi di cambio. Il Giappone, ad esempio, continua a essere tra le mete più amate nonostante l’effetto dell’inflazione ed un lieve apprezzamento dello Yen abbiano portato a un incremento del costo della vita del 3%. La possibilità di immergersi in una cultura millenaria, visitare templi iconici e vivere la modernità di città come Tokyo e Kyoto rappresenta un valore che supera la pura convenienza economica. Lo stesso vale per la Thailandia, dove il cambio sfavorevole non ha frenato i viaggiatori, attratti dalle sue spiagge idilliache e dai mercati tradizionali. Anche gli Stati Uniti restano una scelta popolare, in particolare durante il periodo natalizio, quando città come New York si trasformano in luoghi da favola. Pur registrando un calo del 5,6% nel potere d’acquisto dell’euro, l’atmosfera unica e l’ampia offerta culturale e commerciale continuano a sedurre i turisti italiani».
Molte persone vogliono viaggi di qualità. Quindi stanno attenti ai soldi ma se devono vivere “una esperienza” sono disposti a spendere…
«L’interesse per i viaggi di qualità è in costante crescita, come dimostra un’indagine di Skyscanner, secondo cui il 34% degli italiani è disposto a investire di più in esperienze esclusive. Nonostante l’attenzione ai costi di volo e alloggio – fattori decisivi per il 62% e il 58% dei viaggiatori rispettivamente – emerge una chiara preferenza per viaggi che offrono comfort e unicità. Questo si traduce, ad esempio, nella scelta di classi premium per i voli, soggiorni in hotel di lusso o esperienze personalizzate – per cui il 34% dei viaggiatori ha dichiarato di essere disposto a spendere di più rispetto all’anno scorso. Le Maldive, con i loro resort esclusivi, e i Caraibi, con le spiagge da sogno, restano scelte predilette per chi cerca un’esperienza indimenticabile. La propensione a spendere di più per la qualità conferma che il viaggio non è visto solo come una spesa, ma come un investimento in benessere e ricordi».
Quali sono in generale le vostre prospettive per il turismo italiano per la fine del 2024 e l’inizio del 2025 dal punto di vista economico?
«Le prospettive per il turismo italiano per le festività natalizie appaiono positive: l’Osservatorio Bluvacanze riporta un incremento del 50% rispetto al 2023 delle prenotazioni verso destinazioni a lungo raggio, segnale di una ritrovata fiducia nei viaggi internazionali. Parallelamente, l’interesse per queste mete testimonia una crescente apertura verso nuove esperienze, favorita anche da una maggiore disponibilità economica dei viaggiatori».
L’attenzione ai tassi di cambio gioca un ruolo cruciale, conclude l’esperta, permettendo a chi pianifica con cura di massimizzare il valore del proprio budget. Tuttavia, non è solo l’economia a guidare le scelte: la voglia di esplorare, scoprire e immergersi in culture lontane sembra prevalere, delineando un quadro di crescita per il settore. Natale 2024 e Capodanno 2025 promettono di essere un periodo di grande fermento per il turismo, con un aumento della spesa media per viaggi e servizi di qualità, e una rinnovata attenzione al valore delle esperienze.