I flussi di gas russo verso l’Europa attraverso l’Ucraina si sono fermati ieri, primo gennaio 2025, aumentando il rischio sulla sicurezza energetica del continente. Il gas ha continuato a fluire nonostante quasi tre anni di guerra, ma la società russa del gas Gazprom ha dichiarato che si è fermato dopo che l’Ucraina si è rifiutata di rinnovare un accordo di transito. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy, scrivendo sull’app di messaggistica Telegram, ha affermato che la fine del transito del gas attraverso il suo Paese verso l’Europa è stata “una delle più grandi sconfitte di Mosca” e ha esortato gli Stati Uniti a fornire più gas all’Europa.
L’Ucraina perderà fino a 1 miliardo di $ all’anno in tasse di transito dalla Russia. Per aiutare a compensare l’impatto, quadruplicherà le tariffe di trasmissione del gas per i consumatori nazionali da mercoledì, il che potrebbe costare all’industria del paese più di 1,6 miliardi di grivne (38,2 milioni di $) all’anno.
Gazprom perderà circa 5 miliardi di dollari nelle vendite di gas.
L’interruzione dell’esportazione di gas russo all’Europa attraverso l’Ucraina era prevista. Proprio per questo da oltre un anno la Commissione europea si stava coordinando con gli Stati membri della Ue per garantire forniture alternative. E’ quanto sottolinea la Commissione Ue che assicura che non ci saranno ripercussioni sui prezzi per i consumatori, a differenza di quanto accaduto nel 2022, quando il calo delle forniture dalla Russia ha fatto salire i prezzi a livelli record, aggravando la crisi del costo della vita e danneggiando la competitività dell’Unione.
In Italia la situazione è sotto controllo. «In questi mesi, come Mase e come Governo, abbiamo lavorato per mettere in sicurezza il Paese garantendo il completo riempimento degli stoccaggi di gas al primo novembre – ha spiegato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin. – Sebbene attualmente le scorte siano ancora ad un livello adeguato si stanno valutando ulteriori misure per massimizzare la giacenza in stoccaggio al fine di affrontare con tranquillità la stagione invernale in corso. Inoltre, nel giro di pochi mesi è previsto l’arrivo a Ravenna di un’altra nave rigassificatrice che aumenterà ancora la capacità di importazione di Gnl nella nostra rete».