Al via il processo sulla gestione della rete autostradale ligure nato dopo il crollo del ponte Morandi del 14 agosto 2018 che causo 43 vittime.
Falsi report sulle condizioni dei viadotti, barriere antirumore pericolose, quelle che un indagato definiva “incollate col vinavil”. Rimosse su ordine della procura, in molti tratti ancora mancano. E poi le gallerie non conformi agli standard di sicurezza. Il crollo della galleria Bertè, dove i tecnici facevano i controlli sfrecciando a tutta velocità e cantando. Per l’accusa tutta la manutenzione delle autostrade liguri era carente.
Sono 46 le persone imputate. Diversi indagati sono già “alla sbarra” per la strage del Morandi. Fra questi ci sono l’ex amministratore delegato di Autostrade, Giovanni Castellucci, e l’ex numero uno delle manutenzioni, Michele Donferri Mitelli. Figurano poi una trentina fra direttori e tecnici di Spea, fra i quali l’ex amministratore delegato, Antonino Galata’.
Le accuse, a vario titolo, sono di falso, frode, crollo colposo, attentato alla sicurezza dei trasporti.
La prima udienza è durata meno di un’ora. La prossima è prevista il 13 marzo per la discussione sulla costituzione delle parti civili.