Secondo quanto risulta dalle minute dell’ultima riunione di dicembre della Federal Reserve i funzionari hanno espresso preoccupazione per l’inflazione e l’impatto che le politiche del presidente eletto Donald Trump potrebbero avere. Per questo motivo hanno evidenziato che si sarebbero mossi più lentamente sui tagli dei tassi di interesse a causa dell’incertezza.
Sebbene il presidente e le sue politiche non siano mai state nominate direttamente nel testo delle minute, resta il timore per i piani e le tariffe aggressive e punitive su Cina, Messico e Canada. Durante questa riunione i membri del FOMC hanno votato per abbassare il tasso di riferimento sui prestiti della banca centrale a un intervallo target del 4,25%-4,5%. Nella stessa riunione hanno anche ridotto le loro prospettive per i tagli previsti nel 2025 da quattro a due rispetto a quanto già deciso a settembre, ipotizzando tagli intorno al quarto di punto
“Quasi tutti i partecipanti hanno ritenuto che i rischi al rialzo per le prospettive di inflazione fossero aumentati”, si legge nei verbali. “Come ragioni di questo giudizio, i partecipanti hanno citato recenti letture più forti del previsto sull’inflazione e i probabili effetti di potenziali cambiamenti nella politica di commercio e immigrazione”.