Nell’ultimo trimestre dello scorso anno i giudizi delle imprese italiane sulla situazione economica generale sono peggiorati in un contesto di incertezza economico-politica, timori per i prezzi delle materie prime energetiche e per le politiche commerciali internazionali. E’ quanto fa sapere Bankitalia nella sua indagine sulle aspettative di inflazione e crescita.
La percentuale delle imprese che hanno espresso valutazioni negative è salita al 30%, dal 21% dell’indagine precedente, mentre si attesta al 5% dal 6% precedente la quota di chi ha ravvisato un miglioramento.
Le imprese prefigurano un’espansione degli investimenti nella prima metà del 2025, nonostante continuino a ritenere sfavorevoli le condizioni per investire. Le condizioni di accesso al credito sono valutate invariate e la posizione complessiva di liquidità è considerata ancora soddisfacente. La maggior parte delle imprese prevede inoltre di mantenere invariata la propria forza lavoro.
Migliora invece il giudizio sull’inflazione con le aspettative su un orizzonte di 12 mesi scese a 1,5% rispetto all’1,7% della precedente indagine relativa al terzo trimestre.
Le attese delle imprese sulle proprie condizioni operative nei prossimi tre mesi si sono ulteriormente deteriorate nell’industria e nei servizi.