La notizia era nell’aria. Oggi era prevista la decisione su Santanchè ed il caso Visibilia e la decisione è stata presa: la gup di Milano Anna Magelli ha rinviato a giudizio la ministra del Turismo e i suoi coimputati per l’accusa di concorso in falso in bilancio relativa alle comunicazioni sociali di Visibilia tra il 2016 e il 2022. «È una decisione che ci lascia l’amaro in bocca ma che un po’ ci aspettavamo, siamo pronti a dimostrare l’estraneità alle accuse nel dibattimento», ha detto l’avvocato di Santanchè.
Nel procedimento figurano, oltre alla parlamentare, altri 19 imputati, tra cui tre società del gruppo editoriale Visibilia, fondato dalla parlamentare e imprenditrice che ha dismesso le cariche nel 2022. Su venti imputati, tra cui pure il compagno di Santanchè Dimitri Kunz e la sorella Fiorella Garnero, nelle scorse udienze i pm Marina Gravina e Luigi Luzi hanno ribadito la richiesta di processo per 17 posizioni, ministra compresa.
Santanchè è imputata per false comunicazioni sociali per i bilanci di Visibilia Editore e di Visibilia srl in liquidazione. Visibilia Editore e Visibilia Editrice sono finite in amministrazione giudiziaria dopo una causa civile intentata da piccoli soci.
Il 29 gennaio, poi, la Cassazione dovrà decidere sulla competenza tra Milano o Roma sul caso in cui Santanchè con altri risponde di truffa aggravata ai danni dell’Inps per la vicenda della cassa integrazione in Visibilia nel periodo Covid.
In più la ministra è anche indagata per bancarotta dopo il fallimento di Ki Group srl, società della galassia del bio-food un tempo guidata dalla senatrice. Liquidazione giudiziale che, a dicembre, ha riguardato anche Bioera, altra società del gruppo.