La Banca Mondiale ha avvertito che i dazi generalizzati del 10% imposti dagli Stati Uniti potrebbero ridurre di 0,3 punti percentuali la già debole crescita economica globale del 2,7% nel 2025, se i partner commerciali degli Stati Uniti rispondessero con i propri dazi.
In particolare l’ente rivede al rialzo le stime di crescita per gli Stati Uniti per il 2025 e il 2026. Il pil americano è previsto salire quest’anno del 2,3% e il prossimo del 2,0%, rispettivamente 0,5 e 0,2 punti percentuali in più rispetto alle precedenti stime. Per Eurolandia la Banca Mondiale rivede al ribasso le sue previsioni al +1,0% quest’anno (meno 0,4 punti percentuali) e al +1,2% nel 2026 (meno 0,1 punti percentuali).
La banca multilaterale di sviluppo ha affermato che gli investimenti diretti esteri nelle economie in via di sviluppo sono ora circa la metà rispetto al livello registrato nei primi anni 2000 e le restrizioni al commercio globale sono cinque volte superiori alla media del periodo 2010-2019. Secondo l’istituto, la crescita nei paesi in via di sviluppo dovrebbe raggiungere il 4% nel 2025 e nel 2026, ben al di sotto delle stime pre-pandemia a causa dell’elevato debito, degli investimenti deboli e della lenta crescita della produttività, insieme ai crescenti costi del cambiamento climatico.
Si prevede che il commercio globale di beni e servizi, cresciuto del 2,7% nel 2024, raggiungerà una media di circa il 3,1% nel 2025-2026, ma rimarrà al di sotto delle medie pre-pandemia.