Il reddito disponibile delle famiglie del Nord supera del 30% il Sud. Secondo i dati Istat nel 2023 quello delle famiglie per abitante del Mezzogiorno si attesta a 17,1mila euro annui e si conferma il più basso del Paese: la distanza da quello del Centro-Nord, pari a 25mila euro, è infatti superiore al 30%.
Ma al Meridione l’economia cresce di più. Il Pil in volume è aumentato dell’1,5% nel Mezzogiorno, dello 0,7% nel Nord-ovest, dello 0,4% nel Nord-est e dello 0,3% nel Centro.
Il Nord-Ovest resta al primo posto nella graduatoria del Pil pro-capite, con un valore in termini nominali di 44,7mila euro mentre nel Mezzogiorno il livello risulta leggermente inferiore a 24mila euro.
L’Industria è risultata stabile rispetto al 2022, mentre in Agricoltura la diminuzione del valore aggiunto è stata più contenuta di quella media nazionale (-2,1%, a fronte del -3,5% a livello nazionale).
La crescita dell’inflazione ha vanificato l’aumento della ricchezza netta delle famiglie italiane nel 2023 grazie al buona andamento dei mercati finanziari. A dirlo sono i calcoli di Bankitalia ed Istat secondo cui alla fine del 2023 la ricchezza netta delle famiglie italiane è stata pari a 11.286 miliardi di euro. Rispetto al 2022 è aumentata del 4,5% a prezzi correnti, collocandosi sui livelli più elevati dal 2005, ma valutata a prezzi costanti, è ancora inferiore a quella del 2021 di oltre 7 punti percentuali a causa della forte inflazione osservata nel 2022.
I consumi reali pro capite delle famiglie dell’area euro sono aumentati dello 0,8% su base destagionalizzata nel terzo trimestre del 2024, dopo l’aumento dello 0,1% nei tre mesi precedenti, secondo i dati Eurostat pubblicati oggi. Nel frattempo, il reddito reale pro capite delle famiglie è cresciuto dello 0,4%, dopo un aumento rivisto dello 0,3% nel secondo trimestre del 2024.