Il CdA di Mediobanca rigetta l’offerta pubblica di scambio “non concordata” lanciata da Mps, ritenendola “fortemente distruttiva di valore“. Lo si legge in una nota dell’istituto guidato da Alberto Nagel. «L’offerta è priva di motivazioni industriali e finanziarie ed è quindi distruttiva per Mediobanca», ha affermato la banca in una nota.
La società ha aggiunto che la proposta non ha alcun valore industriale, compromette l’identità e il profilo aziendale di Mediobanca, nonché i guadagni per gli azionisti sia della banca sia di Monte dei Paschi, “data la probabilità di una perdita significativa di clientela in quelle aree di business (come Wealth Management e Investment Banking) che richiedono professionisti indipendenti e di elevato standing e professionalità”.
Mps è da tempo il simbolo dei problemi del settore bancario italiano. Il governo italiano ha cercato a lungo di privatizzare il prestatore, ma mantiene una quota dell′11,73% dopo aver diluito la sua posizione l’anno scorso. Gli investitori includono azionisti di Mediobanca come il magnate Francesco Gaetano Caltagirone e Delfin, la holding del defunto miliardario Leonardo del Vecchio, che ha aumentato la sua quota in MPS al 9,78% da gennaio.