Ben ritrovati alla nostra serie di corsi settimanali dal titolo Imprenditore vincente: La tua guida settimanale al successo, un programma pensato per imprenditori ambiziosi e persone desiderose di trasformare le proprie idee in imprese di successo. La scorsa settimana abbiamo parlato del fatto che non devi essere il numero uno per lasciare il segno. Oggi invece capiamo come imparare dagli insuccessi.
Commettere errori è parte della crescita e spesso nel nostro paese viene associato a un concetto completamente negativo. I migliori imprenditori, creativi e leader non temono gli insuccessi: sanno usarli come trampolini di lancio e “fuel for growth”. C’è un abisso tra chi affronta una battuta d’arresto e si lascia schiacciare dall’esperienza e chi, invece, usa l’esperienza negativa per costruire qualcosa di più grande. Se hai mai sentito il peso di un insuccesso, ricorda che la differenza tra chi si arrende e chi trionfa non è l’assenza di errori, ma la capacità di usarli a proprio vantaggio.
Utilizzare gli insuccessi come acceleratori di crescita
Nella Silicon Valley gli insuccessi sono quasi un segno distintivo di esperienza. Reid Hoffman, co-fondatore di LinkedIn, una volta disse che “se non ti senti imbarazzato dalla prima versione del tuo prodotto, hai lanciato troppo tardi”. Il punto non è creare imperfezioni apposta, ma riconoscere che ogni ostacolo superato è un passo verso una versione migliore di te stesso o del tuo progetto.
Sarah Blakely, fondatrice di Spanx, racconta come suo padre le chiedesse ogni giorno: “cosa non ti è riuscito oggi?” Crescendo con questa mentalità, ha imparato a vedere le difficoltà come una parte essenziale dell’apprendimento. Quando i suoi primi prototipi di Spanx venivano respinti, anziché arrendersi, prendeva nota di ogni rifiuto e affinava il prodotto. Oggi è una delle imprenditrici più di successo al mondo.
Anche nel mondo dello sport, Michael Jordan ammette di aver perso più di 300 partite e sbagliato oltre 9000 tiri. Eppure, proprio quegli errori lo hanno reso il più grande giocatore di pallacanestro di sempre. Se ti senti bloccato dal timore di sbagliare, ricorda che ogni tentativo non riuscito ti porta più vicino alla versione migliore di te.

Michael Jordan foto ansa
Tecniche per sperimentare in modo strutturato e imparare velocemente
Non tutti gli insuccessi sono uguali. Alcuni consumano risorse e compromettono progetti, mentre altri insegnano lezioni preziose senza danneggiare l’impresa. La chiave è sperimentare in modo controllato e con un sistema di apprendimento.
Jeff Bezos ha reso celebre il concetto di “errori reversibili”. Se una decisione può essere annullata senza danni irreparabili, va presa rapidamente e testata sul campo. Se invece è irreversibile, richiede più analisi e più test. Amazon ha sperimentato decine di prodotti che non hanno avuto successo, dal Fire Phone a decine di marketplace poco riusciti, ma ogni tentativo ha permesso di perfezionare le strategie future. Amazon ha inoltre modificato il proprio brand ben 5 volte, e la maggior parte degli analisti non credevano che il progetto di Bezos potesse sopravvivere.
Anche Elon Musk applica un metodo simile: la sperimentazione rapida e iterativa. Con SpaceX, ha accettato di perdere i primi razzi mandati nello spazio con l’obiettivo di raccogliere dati per migliorarne le versioni successive. Senza questi tentativi iniziali, non avremmo oggi i Falcon 9 riutilizzabili che hanno rivoluzionato l’industria spaziale.
Se vuoi applicare questo principio nella tua vita, prova la tecnica della “mini-scommessa”: invece di lanciare un intero progetto, testane una versione ridotta. Vuoi aprire un ristorante? Prima sperimenta con una serie di cene private o un food truck. Vuoi scrivere un libro? Inizia con una serie di articoli. Riduci il rischio, impara rapidamente e migliora ad ogni iterazione.
Costruire forza interiore attraverso sfide continue
Le battute d’arresto possono compromettere una reputazione o renderla ancora più forte. La differenza sta in come le gestisci. Steve Jobs è stato allontanato dalla Apple, l’azienda che aveva creato. Invece di lasciarsi abbattere, ha fondato Pixar e NeXT, per poi tornare in Apple e guidarla verso il successo globale. Questo percorso non ha solo dimostrato la sua capacità di innovare, ma ha rafforzato la sua immagine di visionario resiliente.
Anche Oprah Winfrey fu allontanata dalla televisione per non essere “adatta al telegiornale”. Se si fosse fermata a quel rifiuto, non sarebbe diventata la donna più influente dei media. Ha trasformato la sua vulnerabilità in un punto di forza, creando un format basato sull’empatia e la connessione emotiva.
Per costruire una reputazione solida anche attraverso i momenti difficili, l’elemento chiave è la trasparenza. Se ammetti gli errori, spieghi cosa hai imparato e mostri come stai migliorando, gli altri vedranno il tuo percorso come una storia di crescita, non di sconfitta.
Quando l’azione è meglio dell’analisi paralisi
La paura di sbagliare può portare a una paralisi da analisi, una condizione in cui l’eccessiva pianificazione e valutazione impedisce qualsiasi azione concreta. Questo stato mentale danneggia più persone di quante gli insuccessi stessi ne possano colpire. La verità è che il vero rischio sta nel rimanere intrappolati in un ciclo infinito di analisi. James Dyson ha creato 5126 prototipi del suo aspirapolvere prima di trovare quello giusto. Se si fosse fermato ad analizzare troppo ogni singolo fallimento, oggi non esisterebbe un’azienda multimiliardaria con il suo nome.
Anche nel mondo finanziario, Ray Dalio, fondatore di Bridgewater Associates, uno degli Hedge Fund più grandi al mondo, ha costruito un impero proprio grazie ai suoi errori iniziali. Dopo aver subito perdite significative a causa di valutazioni errate, ha sviluppato un sistema per prendere decisioni basate sui dati e non sull’ego. Oggi è uno degli investitori più rispettati al mondo.

Ray Dalio foto Imagoeconomica
Un caso particolarmente illuminante è quello di Giorgio Armani, che iniziò la sua carriera come vetrinista e compratore per La Rinascente. Dopo aver lavorato come designer freelance per varie case di moda, decise di lanciare la propria linea nel 1975, all’età di 41 anni. I suoi primi tentativi di creare una collezione furono accolti con scetticismo dall’establishment della moda milanese, che considerava il suo stile troppo minimalista e “poco italiano”. Invece di conformarsi alle aspettative, Armani imparò da queste critiche e rafforzò la sua visione di una moda più essenziale e portabile. Ciò che inizialmente sembrava un errore di valutazione del mercato si rivelò essere la sua più grande forza, portandolo a rivoluzionare il mondo della moda e a costruire un impero del lusso.
Per approfondire questi concetti, Mindset: The New Psychology of Success di Carol S. Dweck esplora come la nostra mentalità influenzi la nostra capacità di apprendere dagli errori. L’arte di imparare di Josh Waitzkin, grande maestro di scacchi, rivela come trasformare ogni sfida in un’opportunità di miglioramento. Pensieri lenti e veloci di Daniel Kahneman ci aiuta a comprendere come i nostri processi decisionali influenzano la nostra capacità di affrontare gli ostacoli. E per un approccio più pratico, Range: Why Generalists Triumph in a Specialized World di David Epstein dimostra come l’esperienza in diversi campi e gli errori in molteplici direzioni possano portare a innovazioni straordinarie.
Se vuoi distinguerti, devi essere pronto ad imparare meglio degli altri dai tuoi errori. Devi anche avere stomaco per tollerare avversita e stress costanti. Non evitare gli ostacoli, ma affrontali in modo che ti insegnino qualcosa di prezioso. Chi riesce ad abbracciare le avversita e a trarne beneficio, non solo cresce più velocemente, ma diventa inarrestabile.
DI ANDREA ZANON