L’industria manifatturiera della zona euro, in difficoltà, ha mostrato alcuni segnali di miglioramento ad inizio anno ma rimane comunque inferiore alla soglia critica dei 50 punti. L’indice finale dei responsabili degli acquisti della zona euro di HCOB, compilato da S&P Global, è salito a 46,6 a gennaio, dopo il 45,1 punti registrati a dicembre e anticipando la stima preliminare di 46,1 ma il dato rimane ben al di sotto della soglia critica dei 50 punti.
L’indice che misura la produzione, che alimenta il PMI composito, è rimbalzato a 47,1 da 44,3.
Guardando alle singole eonomie la flessione del settore manifatturiero tedesco si è attenuata a gennaio, grazie al calo più lento degli ultimi mesi sia della produzione che dei nuovi ordini.
L’indice Hcob Manufacturing Purchasing Managers’ Index (Pmi) per la Germania è salito a gennaio a 45,0 da 42,5 di dicembre, la lettura più alta da maggio dell’anno scorso.
Il dato finale è di quasi un punto superiore a quello preliminare di 44,1, ma rimane saldamente al di sotto della soglia dei 50 punti che separa la crescita dalla contrazione.
La produzione ha subito la contrazione più lenta degli ultimi otto mesi, mentre i nuovi ordini hanno registrato il calo meno marcato dallo scorso maggio. Anche le vendite all’esportazione sono diminuite, riflettendo le sfide dei mercati esteri, ma a un ritmo più lento.
L’attività manifatturiera italiana si è contratta per il decimo mese consecutivo a gennaio, più o meno allo stesso ritmo del mese precedente, in un contesto di persistente calo della produzione e dei nuovi ordini.
L’indice Hcob Global Purchasing Managers si è attestato a 46,3 a gennaio, con un aumento solo marginale rispetto a 46,2 di dicembre. Il sottoindice della produzione manifatturiera è salito a 47,4 da 46,9, ma l’indicatore dei nuovi ordini è sceso a 42,8 da 44,2 del mese precedente.