L’attività manifatturiera in Asia si è indebolita a gennaio, poiché la debole domanda cinese e le minacce di tariffe più elevate da parte del presidente degli Stati Uniti Donald Trump hanno pesato sul sentiment delle imprese, come hanno mostrato oggi alcuni sondaggi privati.
L’indice dei responsabili degli acquisti (PMI) del settore manifatturiero Caixin/S&P Global della Cina è sceso a 50,1 a gennaio da 50,5 del mese precedente, mancando le previsioni degli analisti e scendendo al minimo di quattro mesi. Il dato è appena sopra il limite di 50 che separa la crescita dalla contrazione.
L’indice PMI finale della Jibun Bank del Giappone è crollato a 48,7 a gennaio, in calo rispetto al 49,6 di dicembre e rimanendo al di sotto della soglia del 50 per sette mesi consecutivi.
Al contrario, l’indice PMI della Corea del Sud è salito a 50,3 a gennaio dal 49 di dicembre, quando il sentiment delle imprese era stato colpito dalle turbolenze politiche interne. L’economia del Paese è cresciuta a malapena nel quarto trimestre del 2024, poiché la crisi politica innescata dalla breve proposta di legge marziale del presidente Yoon Suk Yeol del 3 dicembre ha danneggiato i consumi, già fragili.
Il PMI del Vietnam è sceso a 48,9 a gennaio da 49,8 a dicembre, mentre quello di Taiwan è sceso a 51,1 da 52,7, hanno mostrato i sondaggi. Anche l’indice per le Filippine è sceso a 52,3 a gennaio da 54,3 a dicembre ma rimane ampiamente in espansione.