Secondo i dati Istat resi noti oggi nel 2024 le vendite in valore al dettaglio salgono dello 0,7% rispetto al 2023 e scendono dello 0,4% in volume.
A dicembre si stima una variazione congiunturale positiva sia in valore (+0,6%) sia in volume (+0,8%). Sono in crescita sia le vendite dei beni alimentari (rispettivamente +0,6% in valore e +0,7% in volume) sia quelle dei beni non alimentari (+0,8% in valore e +0,9% in volume).
Su base tendenziale si registra un aumento dello 0,6% in valore e dello 0,1% in volume. Le vendite dei beni alimentari sono in crescita dello 0,7% in valore e calano dell`1,5% in volume, mentre quelle dei beni non alimentari crescono sia in valore sia in volume (rispettivamente +0,6% +1,1%).
«Dati sconfortanti! Gli italiani nel 2024 sono stati costretti a una dieta forzata e a stringere la cinghia per far fronte all’inflazione e al caro bollette, riducendo persino il cibo acquistato, ossia la spesa obbligata per eccellenza – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. – Nel 2024 le vendite alimentari in volume sono scese dell’1% rispetto al 2023, anche se poi l’inflazione crea l’illusione ottica di un rialzo dell’1,5%. Insomma, le famiglie hanno pagato di più per mangiare l’1% in meno. Traducendo in soldoni queste cifre, rispetto al 2023 una coppia con 2 figli ha acquistato 91 euro in meno di cibo a prezzi del 2023, mentre le spese non alimentari sono diminuite di 27 euro, per un totale di 118 euro. Una famiglia media ha speso 63 euro in meno per gli alimentari e 19 euro per i non alimentari, per una cifra complessiva di 82 euro, mentre per una coppia con un figlio sono 63 euro in meno per mangiare, 82 euro in totale. Dati allarmanti e preoccupanti per i quali il Governo farebbe bene a intervenire, ripristinando subito gli sconti sulle bollette di luce e gas che aveva introdotto Draghi e che poi Meloni e Giorgetti hanno fatto la bella pensata di togliere. Fino a che le spese indispensabili e non rinviabili saranno così care, il ceto medio farà fatica ad arrivare alla fine del mese, i consumi resteranno al palo e il Pil aumenterà al massimo dello zero virgola».