L’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) ha corretto al ribasso le propria proiezioni sulla crescita italiana. Nella nota congiunturale di febbraio la stima Upb passa a 0,7% per il 2024 da 0,8% previsto a fine ottobre, poi accelera allo 0,8% quest’anno e si prevede 0,9% per il 2026.
L’Upb fa riferimento alla fase di stagnazione in cui versa l’economia nazionale, con una dinamica congiunturale complessivamente debole a eccezione del mercato del lavoro, che resta dinamico. Pesano i rincari dei prezzi energetici e le tensioni commerciali.
«Per il 2025 si prevede una lieve accelerazione, allo 0,8 per cento, con l’attività economica che dovrebbe rafforzarsi gradualmente nel corso dei trimestri grazie soprattutto alle componenti interne della domanda – si legge in una nota. – Nel 2026 la dinamica del Pil dovrebbe consolidarsi ancora marginalmente, allo 0,9 per cento, ipotizzando che non si acuiscano i conflitti e le guerre commerciali in corso, oltre alla prosecuzione della normalizzazione della politica monetaria».