Il presidente Usa Donald Trump ha annunciato che oggi gli Stati Uniti imporranno dazi del 25% su tutte le importazioni di acciaio e alluminio, compresi quelli provenienti da Canada e Messico.
Il Canada, ricco di energia idroelettrica, è di gran lunga il principale fornitore di alluminio primario degli Stati Uniti: ha rappresentato da solo il 79% delle importazioni statunitensi totali nei primi 11 mesi del 2024. «L’acciaio e l’alluminio canadesi sostengono settori chiave negli Stati Uniti, dalla difesa alla cantieristica navale e all’industria automobilistica – ha scritto sulla piattaforma sociale X il ministro canadese dell’Innovazione, Francois-Philippe Champagne. – Continueremo a difendere il Canada, i nostri lavoratori e le nostre industrie».
Sul Canada il tycoon Trump ha ribadito che è “serio” quando afferma che dovrebbe diventare il 51esimo stato degli Stati uniti. «Penso che il Canada – ha spiegato – starebbe molto meglio se diventasse il 51esimo stato, perché perdiamo 200 miliardi di dollari all’anno con il Canada, e non permetterò che ciò accada. È troppo. Perché stiamo sostanzialmente pagando 200 miliardi di dollari all’anno in sussidi al Canada? Ora, se diventassero il nostro 51esimo stato, a me non dispiacerebbe farlo».
Oggi è l’ora X: scatta l’aumento del 10% delle tariffe sulle merci cinesi. L’interscambio tra i due Paesi è vasto e secondo alcuni dati, nel 2024 è ammontato a più di 530 miliardi di dollari. Nello stesso periodo, le vendite di beni cinesi negli Stati Uniti hanno superato i 400 miliardi di dollari, secondi solo al Messico.
Non è la prima volta che Washington e il gigante asiatico vanno allo scontro: anche durante il suo primo mandato, Trump impose tariffe significative su centinaia di miliardi di dollari di merci cinesi. E la Cina rispose a sua volta con tariffe di ritorsione sui prodotti statunitensi.
Il presidente ha poi dichiarato che probabilmente incontrerà Volodymyr Zelensky questa settimana a Washington per discutere la sicurezza di asset ucraini come le terre rare. Trump ha fatto sapere che parlerà anche con il presidente russo Vladimir Putin e che probabilmente incontrerà il leader cinese Xi Jinping.
L’Unione europea ha fatto sapere che “risponderà” ai nuovi dazi annunciati dal presidente statunitense Donald Trump, come ha fatto durante il primo mandato del presidente americano. Lo ha detto il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot. «Non c’è alcuna esitazione quando si tratta di difendere i nostri interessi», ha affermato il ministro su TF1, aggiungendo che la Commissione europea ha il mandato di agire in questa direzione.