«Gli europei devono essere credibili nel sostegno a lungo termine all’Ucraina e, per farlo, devono fornire garanzie di sicurezza solide, che è quello che ci chiede il presidente americano Donald Trump. Se vogliamo essere credibili come europei nel nostro sostegno a lungo termine all’Ucraina, dobbiamo essere in grado di fornire delle garanzie di sicurezza solide. Questo è esattamente ciò che ci chiede il presidente americano, Donald Trump, ed è nel nostro interesse». Queste le parole del presidente francese Emmanuel Macron in un’intervista pubblicata oggi sul Foglio, all’indomani del vertice che si è tenuto alla Lancaster House a Londra.
Macron ha ribadito la proposta di un cessate il fuoco aereo, marittimo e per le infrastrutture fatta a Trump, al posto di una tregua generalizzata, perché questa sarebbe “controllabile”. E, intanto, “cristallizzeremo le discussioni sulle garanzie di sicurezza”.
Sono quindi tutti d’accordo. Il Regno Unito si pone alla guida di una coalizione di volenterosi al fianco dell’Ucraina. Al summit hanno partecipato vari leader europei, fra cui la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, oltre al primo ministro canadese Justin Trudeau e, ovviamente, al presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il primo ministro Keir Starmer, al termine dell’incontro, ha dichiarato che è il momento di agire, presentando un piano. «Bisogna mantenere il flusso di aiuti militari all’Ucraina durante la guerra e aumentare la pressione economica sulla Russia. L’obiettivo è porre fine ai combattimenti con un’iniziativa da sviluppare con Francia e Ucraina, poi da discutere con gli Usa».
Londra si afferma così come capofila di un’alleanza che non intende distaccarsi dagli Stati Uniti, visti come pilastro della Nato. Un approccio, quello di Starmer, pienamente condiviso da Macron ma anche dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. «Dobbiamo lavorare per rafforzare la nostra unità e questo è l’impegno e il ruolo dell’Italia in questa fase: su questo l’Italia può giocare le sue carte, non nel suo interesse, ma nell’interesse di tutti. Tutto può deflagrare, non è una buona notizia. Quello che posso fare per mantenere l’Occidente unito e rafforzarlo lo farò e gli scenari alternativi non voglio prenderli neanche in considerazione», ha detto la premier in un punto stampa al termine della riunione.