La crescita del prodotto interno lordo dell’Italia è rimasta stabile allo 0,7% nel 2024 su base annua secondo i dati dell’agenzia di statistica Istat diffusi oggi.
L’espansione è stata guidata dai contributi positivi della domanda interna al netto delle scorte e della domanda estera netta.
Nel 2024 il Pil ai prezzi di mercato è aumentato del 2,9%.
«Il Paese resta bloccato, con il Pil che cresce sempre del solito zero virgola. Una stima inferiore a quella del Governo, pari all’1%, anche se superiore ad altre stime che si fermavano allo 0,5%. Una magra consolazione, però – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. – Il fatto grave è che, nonostante tutti i soldi del Pnrr, si cresce pochissimo, con gli investimenti fissi lordi al palo, appena +0,5% e la spesa delle famiglie residenti che sale meno di tutti gli altri aggregati, appena +0,4%, quasi la metà dello 0,7% del Pil. Se si considera che la spesa dei consumatori rappresenta, in valori concatenati, il 55,56% di tutto il Pil, è chiaro che fino a che non viene ridata capacità di spesa agli italiani, al 50% meno abbiente della popolazione, il Pil aumenterà sempre in modo asfittico».
«I dati Istat di oggi confermano, come da sempre sostenuto con convinzione, che la finanza pubblica è in una condizione migliore del previsto – spiega il ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti. – L’avanzo primario certificato oggi dall’Istat – prosegue – è una soddisfazione morale. La crescita corrisponde a quella che avevamo aggiornato a dicembre. Naturalmente tutto questo è confortante ed è ragione di soddisfazione. Ma non possiamo fermarci – conclude – ora la sfida è la crescita in un contesto assai problematico non solo italiano ma che coinvolge tutta Europa».