Le vendite al dettaglio destagionalizzate in Italia sono scese dello 0,4% mese su mese a gennaio, dopo l’aumento dello 0,6% del mese precedente, secondo i dati Istat pubblicati oggi. Gli analisti si aspettavano un aumento dello 0,1% per il mese.
Su base annua il dato ha visto un +0,9%, contro la precedente crescita dello 0,6%.
«Dati allarmanti! Iniziamo l’anno nel peggiore dei modi, con una caduta congiunturale delle vendite, sia alimentari che non, sia in valore che in volume. Insomma, peggio di così non si può! Non si salva nessuno! Per quanto riguarda il confronto con gennaio 2024, si verifica il solito gap tra i dati in valore, che incorporano l’inflazione e quelli in volume – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. – Un divario che diventa abissale per gli alimentari: +2,1% in valore a fronte di una variazione nulla nelle quantità acquistate. Unica magra consolazione è che, a differenza del passato, gli italiani almeno non hanno ridotto il cibo acquistato e mangiano come lo scorso anno. Come dire, a gennaio hanno perlomeno sospeso la dieta forzata».