«La Cina ha più margine di manovra per agire in materia di politica fiscale nonostante le incertezze interne ed esterne». Le parole arrivano dal ministro delle Finanze Lan Fo’an che ha risposto ai giornalisti durante la riunione parlamentare annuale “Due sessioni” sui piani del paese per una politica fiscale proattiva quest’anno.
La riunione di quest’anno arriva mentre il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha aumentato le tariffe sui beni cinesi per la seconda volta in circa un mese. Pechino ha risposto alle ultime imposte di Washington con dazi e restrizioni mirate sulle aziende statunitensi.
I funzionari hanno sottolineato che ci vorrà duro lavoro per la Cina per raggiungere il suo obiettivo del 5%. L’economia cinese è cresciuta del 5% lo scorso anno, ma ha beneficiato di forti esportazioni che hanno compensato i consumi poco brillanti e la frenata del mercato immobiliare nazionale.
La Cina taglierà i tassi di interesse nel 2025 per stimolare l’attività economica, secondo quanto ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa Pan Gongsheng, governatore della banca centrale cinese.
La Cina ha lasciato invariati i tassi di interesse di riferimento sui prestiti per il terzo mese consecutivo a gennaio, come previsto. Il tasso di riferimento sui prestiti a un anno (LPR) è stato mantenuto al 3,1%, mentre il LPR a cinque anni è rimasto invariato al 3,6%.