Secondo i dati resi noti oggi dall’Istat la produzione industriale di gennaio sale del 3,2% sul mese precedente, scende dello 0,6% su base tendenziale.
Su base annua le flessioni più ampie si rilevano nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-13,1%), nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-12,3%) e nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-6,2%).
«Una Caporetto! Iniziamo l’anno nel peggiore dei modi. Prosegue, infatti, la discesa della produzione industriale su base tendenziale che, nei dati corretti per gli effetti di calendario, dura ininterrottamente da 24 mesi consecutivi, ossia dal febbraio 2023! – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. – Il fatto che il calo annuo sia più contenuto rispetto a dicembre 2024 non è certo una consolazione, visto che la caduta precedente era stata pari al 6,9%. Era semmai logico attendersi un rimbalzo e che la produzione finalmente tornasse in territorio positivo. Unico dato non negativo è che i beni di consumo durevoli salgono su base tendenziale del 5,1%, anche se va ricordato che a dicembre erano crollati del 6 per cento. In ogni caso, visto su base mensile segnano un +4,4%, dovremo attendere il dato di febbraio per capire se il recupero era un’illusione ottica o uno spiraglio di luce in fondo al tunnel».