«Livelli persistentemente elevati di incertezza sul piano geopolitico e delle politiche economiche e commerciali dovrebbero incidere negativamente sull’economia dell’area dell’euro, in particolare su investimenti ed esportazioni, rallentandone la prevista ripresa dopo una crescita lievemente inferiore alle attese alla fine del 2024». E’ quanto si legge nel consueto bollettino economico della Bce, secondo cui, nonostante tali circostanze sfavorevoli permangono i presupposti per un nuovo rafforzamento della crescita del Pil dell’area nell’orizzonte temporale di proiezione.
L’ente ricorda quindi le nuove proiezioni sul Pil dell’Eurozona, visto in crescita dello 0,9% nel 2025, dell’1,2% nel 2026 e dell’1,3% nel 2027. Stime riviste al ribasso di 0,2 punti percentuali sia per il 2025 sia per il 2026, mentre sono rimaste invariate per il 2027.
Prosegue il processo di disinflazione. Le misure delle aspettative di inflazione a più lungo termine continuano a collocarsi prevalentemente intorno al 2%. Tutti questi fattori sosterranno il ritorno durevole dell’inflazione all’obiettivo fissato dal consiglio direttivo.
Sul fronte interno, prosegue l’Eurotower, i governi dovrebbero assicurare la sostenibilità delle finanze pubbliche in linea con il quadro della governance economica dell’Ue, nonché dare priorità alle riforme fondamentali e agli investimenti strategici volti a favorire la crescita.
Come da attese nell’ultima riunione la Bce ha tagliato nuovamente i tassi di altri 25 punti base, segnando il sesto taglio consecutivo a marzo. Ora la prossima riunione è prevista per il 17 aprile e gli scenari sono piuttosto aperti.