Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha esortato la Federal Reserve statunitense a tagliare i tassi di interesse per aiutare a compensare gli effetti dei suoi dazi, dopo che la banca centrale ha deciso di mantenerli ancora una volta stabili nel range 4,25%-4,5%, come ampiamente atteso dagli analisti.
Jerome Powell, presidente della Fed, ha infatti più volte ribadito la necessità di “pazienza” prima di procedere con ulteriori tagli, sottolineando come l’economia statunitense resti “in buona forma” nonostante segnali di rallentamento. «Non dobbiamo avere fretta, possiamo permetterci di aspettare per avere maggiore chiarezza” sugli effetti economici delle politiche della nuova amministrazione statunitense, prima di modificare i tassi d’interesse», ha ribadito in conferenza stampa.
Ma Trump lo incalza. Il tycoon non ha mai nascosto le critiche alla gestione della Fed, accusandola di aver “fallito nel fermare un problema che essa stessa ha creato” e di dare troppa attenzione a diversità e clima a scapito della stabilità dei prezzi. Per ora, Trump non sembra intenzionato ad rimuovere Powell prima del 2026, ma promette di influenzare maggiormente sulla politica monetaria. Un’incognita che i mercati non possono ignorare.
Le previsioni sull’inflazione sono state riviste al rialzo e i dazi sono stati un fattore trainante. L’incertezza sui significativi cambiamenti adottati dalla nuova amministrazione e sui loro effetti economici è alta secondo Powell. Per l’inflazione l’istituzione monetaria stima ora un 2,7% quest’anno e un 2,2% il prossimo, a fronte di 2,5% e 2,1% indicati a dicembre. Per il 2027 è confermata l’attesa di un ritorno pieno all’obiettivo del 2%.
La Fed ha anche rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica, ora per quest’anno è atteso un più 1,7% del Pil, a fronte del più 2,1% stimato a dicembre. Per il 2026 è atteso un più 1,8% e per il 2027 una espansione analoga, tre mesi fa era atteso, rispettivamente, +2% e +1,9%. «Non prevediamo una recessione – ha chiarito Powell. – E in generale nel settore privato, in queste ultime settimane si sono un po’ alzate le previsioni di recessione ma restando sempre a livelli moderati».
I banchieri centrali degli Stati Uniti continuano ad attendersi almeno due tagli ai tassi di interesse nel corso di quest’anno.