«L’analisi della Bce suggerisce che una tariffa statunitense del 25% sulle importazioni dall’Europa ridurrebbe la crescita dell’area dell’euro di circa 0,3 punti percentuali nel primo anno. Una risposta europea sotto forma di aumento delle tariffe sulle importazioni statunitensi aumenterebbe ulteriormente questa percentuale a circa mezzo punto percentuale». Lo afferma la presidente della Bce Christine Lagarde nel suo intervento in Commissione Econ al Parlamento europeo.
Sul fronte dell’inflazione la presidente ha spiegato che il processo di disinflazione è ben avviato. L’inflazione headline è scesa dal 2,5% di gennaio al 2,3% di febbraio, principalmente a causa di un calo dell’inflazione energetica. Anche l’inflazione di fondo, escludendo energia e cibo, è scesa leggermente dal 2,7% di gennaio al 2,6% di febbraio, riflettendo una minore inflazione dei servizi. Inoltre la crescita dei salari nominali si è moderata nel corso del 2024 e si prevede che continuerà a decelerare nei prossimi mesi poiché i salari reali hanno raggiunto i livelli visti prima dell’impennata dell’inflazione, portando a minori richieste di compensazione dell’inflazione.
Sulla politica monetaria ha quindi rimarcato che la Bce è determinata “a garantire che l’inflazione si stabilizzi in modo sostenibile al nostro obiettivo di medio termine del 2%, seguendo un approccio dipendente dai dati e riunione per riunione“.
Lagarde ha ricordato le ultime proiezioni dello staff della Bce che prevedono che l’economia crescerà dello 0,9% nel 2025, dell’1,2% nel 2026 e dell’1,3% nel 2027.