Salgono i costi di finanziamento che influenzano negativamente i bilanci statali, in un contesto di riduzione delle partecipazioni delle banche centrali che spingono ad un cambiamento nella composizione del debito e nella base degli investitori, con il rischio di scatenare la volatilità di mercato. Tutto questo, secondo l’Ocse, porta ad una crescita del debito globale.
Nel 2024 il volume totale del debito sovrano e del debito delle imprese ha superato i 100.000 miliardi di dollari su scala mondiale, riporta il Global Debt Report 2025. Dopo essersi temporaneamente contratti per effetto dell’inflazione i rapporti debito/Pil hanno ripreso ad aumentare in numerosi Paesi Ocse. Nell’insieme della zona Ocse il rapporto è passato dall’82% (54.000 miliardi di dollari) nel 2023 all’84% (55.000 miliardi di dollari) nel 2024. Il dato dovrebbe crescere ulteriormente per raggiungere l’85% (59.000 miliardi) nel 2025, ovvero, dieci punti in più rispetto al 2029 e circa il doppio rispetto al 2007.
L’emissione di obbligazioni sovrane nei paesi Ocse dovrebbe raggiungere un record di 17.000 miliardi di dollari nel 2025.
Anche i mercati emergenti hanno visto un aumento del debito, con emissioni passate da 1.000 miliardi nel 2007 a oltre 3.000 miliardi nel 2024.
«Negli ultimi 15 anni hanno contribuito in modo essenziale alla ripresa consecutiva di due crisi mondiali come la crisi finanziaria del 2008 e la pandemia da Covid-19, fornendo costanti risorse per sostenere gli Stati e le imprese, impedendo recessioni più gravi – si legge in una nota. – Ma oggi, il mondo non può più accontentarsi di riprendersi dalle crisi. Le grandi tendenze macroeconomiche, siano esse di ordine demografico o climatico, impongono un livello di investimenti senza precedenti, di cui l’essenziale verrà finanziato dal debito».