Si sono smorzate in media le aspettative dei consumatori nell’area euro sull’inflazione futura, mentre la percezione sulla dinamica dei prezzi negli ultimi dodici mesi è a sua volta nettamente diminuita, ai minimi da oltre quattro anni.
E’ quanto emerge dalla Consumer Expectations Survey, l’indagine mensile condotta dalla Bce, secondo cui le aspettative di crescita del reddito nominale nei prossimi 12 mesi sono aumentate, mentre le aspettative di crescita della spesa sono diminuite.
Inoltre, le aspettative di crescita economica sono diventate più negative ed è atteso un tasso di disoccupazione più alto. In particolare, le aspettative mediane sull’inflazione nei prossimi 12 mesi a febbraio si sono attestate al 2,6%, invariate rispetto a gennaio, mentre quelle per l’inflazione a tre anni sono rimaste invariate al 2,4%.
Da segnalare che l’inflazione percepita per i 12 mesi scorsi e’ sceso a febbraio al 3,1%, dal 3,4% di gennaio, e al livello più basso da settembre 2021. Per quanto riguarda i redditi nominali dei consumatori, le aspettative per i prossimi 12 mesi sono aumentate all’1% a febbraio dallo 0,9% di gennaio.
Le aspettative dei consumatori sulla crescita economica per i prossimi 12 mesi sono più negative, attestandosi a -1,2%, rispetto al -1,1% di gennaio, ma comunque al di sopra del valore di dicembre di -1,3%.
Le aspettative per il tasso di disoccupazione a 12 mesi di distanza sono aumentate al 10,5%, come a dicembre, dal 10,4% di gennaio. Infine, i consumatori si aspettano che il prezzo della loro casa aumenti del 3% nei prossimi 12 mesi, una percentuale invariata rispetto a gennaio.
Le famiglie appartenenti al quintile di reddito più basso hanno continuato a prevedere una crescita dei prezzi delle case più elevata rispetto a quelle del quintile di reddito più alto (rispettivamente 3,5% e 2,7%). Le aspettative sui tassi di interesse ipotecari a 12 mesi di distanza sono scese leggermente al 4,4% dal 4,5%