Apertura dei mercati europei in ribasso con il settore dei tecnologici sotto pressione a dimostrazione del fatto che a tenere banco è ancora l’incertezza sulla direzione che la questione dazi prenderà nelle prossime settimane, complici anche i numerosi ripensamenti del presidente USA Donald Trump. Una dimostrazione immediata la danno le quotazioni dell’oro che hanno raggiunto l’ennesimo massimo storico con l’oro spot in rialzo a 3.261,62 l’oncia, secondo i dati LSEG. Intanto, secondo quanto dichiarato da Trump, la politica dei dazi sta iniziando a portare i primi frutti a Washington. Sul suo social Truth ha infatti scritto che “gli Stati Uniti incassano numeri record in dazi, con il costo di quasi tutti i prodotti in diminuzione, inclusi benzina, generi alimentari e praticamente tutto il resto”.
Sotto i riflettori resta il settore tecnologico con STM sotto pressione a Piazza Affari. ASML, società di chip ha deluso le aspettative sulle prenotazioni ed evidenziato l’incertezza sul commercio statunitense. Christophe Fouquet, CEO di ASML, ha affermato che i dazi stanno “creando una nuova incertezza” sia per l’economia che per “le nostre potenziali richieste di mercato”. I numeri pubblicati dall’azienda olandese produttrice di apparecchiature per semiconduttori evidenziano il pericolo di un potenziale rallentamento della domanda. Numeri negativi anche per un altro protagonista del settore, Nvidia, che ha annunciato un addebito trimestrale di 5,5 miliardi di dollari relativo all’esportazione delle sue unità di elaborazione grafica H20 (lo stesso usato dai sistemi cinesi DeepSeek) in Cina e in altre nazioni.
Quello dei chip resta dunque un settore ancora fragile nonostante alcune esenzioni volute dallo stesso Trump che, però, saranno temporanee anche se non è ancora chiaro quanto. Secondo il rapporto annuale dell’azienda, la Cina è la quarta regione per vendite dopo Stati Uniti, Singapore e Taiwan.
Durante l’amministrazione Biden, per motivi di sicurezza nazionale, gli Stati Uniti hanno limitato le esportazioni di chip di intelligenza artificiale e, in particolare, i modelli più avanzati e che potrebbero essere utilizzati per creare supercomputer per uso militare.
Guardando ai dati macro, invece, è da sottolineare quello inglese delll’Office for National Statistics sull’inflazione nel Regno Unito che a marzo è stata del 2,6% in calo dal 2,8% di febbraio. Protagonisti della scena anche i dati cinesi che confermano una crescita solida della Cina con un PIL che nel primo trimestre ha toccato il 5,4%. A dare una mano sono stati i vari stimoli decisi dalla politica per potenziare la domanda interna. Altri numeri positivi sull’economia cinese riguardano le vendite al dettaglio a marzo al 5,9% su base annua, in aumento rispetto alle stime degli analisti che si attestavano sul 4,2%. La produzione industriale è aumentata del 7,7% rispetto all’anno precedente, a fronte di una stima del 5,8%. Ottimismo anche dal tasso di disoccupazione urbana, sceso al 5,2% a marzo, dopo il massimo degli ultimi due anni del 5,4% registrato a febbraio.