I mercati ripartono con l’entusiasmo di chi vede, finalmente, una schiarita all’orizzonte. Infatti il presidente USA Donald Trump ha deciso di allentare la pressione e di spianare la strada ad un seppur cauto ottimismo.
L’inquilino della Casa Bianca ha invertito nuovamente la rotta dichiarando di voler allentare i dazi sulla Cina e, contemporaneamente, di non voler licenziare il governatore della Federal Reserve Jerome Powell, mossa che, tra l’altro, gli era comunque proibita dalle leggi statunitensi. Ad ogni modo quest’ultima decisione è comunque un segno chiaro della volontà di non creare ulteriori motivi di tensioni anche all’interno del panorama statunitense dove, proprio nelle scorse ore, si è registrato il caso del crollo degli utili di Tesla.
Guardando i numeri pubblicati dalla casa automobilistica, il primo trimestre del 2025 ha visto un calo del 20% dei ricavi del settore automobilistico. Sorte anche peggiore hanno dovuto subire gli utili scesi di oltre il 70%.Una situazione critica che, stando a quanto comunicato dall’azienda, potrebbe durare ancora. Per questo motivo il patron di Tesla, Elon Musk, che nei mesi scorsi si era dedicato ampiamente alle richieste di collaborazione con l’amministrazione Trump, ha deciso di concentrarsi maggiormente su Tesla facendo perciò un passo indietro dal Doge, il dipartimento creato ad hoc per il taglio delle spese statali.
Di ieri, invece, la notizia di un possibile rialzo estremo dei dazi per la voce riguardanti i pannelli fotovoltaici. L’aumento monstre sarebbe stato addirittura del 3000% per quella che l’amministrazione Trump aveva definito come un’operazione di concorrenza sleale decisa da Pechino con la collaborazione di altre nazioni del sud est asiatico tra cui Cambogia, Malesia, Thailandia e Vietnam. Ma la decisione sembrava anche una risposta a quanto fatto da Xi Jinping nei giorni scorsi. Il capo di stato cinese, infatti, aveva rimandato al mittente gli aerei della Boeing. Nello specifico si trattava di due 737 Max.
Ed è proprio Xi Jinping che oggi ha dichiarato, durante un incontro con il presidente azero Ilham Aliyev che la politica dei dazi danneggia “il sistema multilaterale e l’ordine economico mondiale”. Non solo ma secondo il numero uno del governo cinese l’aumento delle tariffe doganali sarebbe un fattore di indebolimento per “il sistema basato sull’Organizzazione delle nazioni unite e il diritto internazionale, oltre a destabilizzare l’ordine economico mondiale”.