Dopo un inizio di settimana deludente, le azioni europee sembrano pronte a recuperare slancio dopo la telefonata tra il presidente americano, Donald Trump, e quello russo, Vladimir Putin. Sul fronte dei dazi, invece, rimane l’incertezza in Europa con il Vecchio Continente che guarda ad un possibile accordo sulla falsariga di quello chiuso con la Gran Bretagna. Di ieri, infatti, la firma tra i 27 membri dell’Ue e la Gran Bretagna per una partnership su sicurezza e difesa oltre ad un accordo su commercio energia e pesca.
Intanto a Piazza Affari restano in primo piano le banche e tra queste Mps, che ieri ha dovuto affrontare lo stacco del dividendo. Sotto i riflettori anche Leonardo e Tim quest’ultima attenzionata dagli analisti anche per la pubblicazione del bilancio 2024-25 di Vodafone.
Guardando al panorama italiano, ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Infrastrutture che permetterà alcune semplificazioni per sbloccare i cantieri in stallo, nuove norme per le verifiche sismiche degli uffici pubblici e novità sulle tariffe dei voli per Sicilia e Sardegna con un tetto massimo per alcune categorie di passeggeri in caso di alta volatilità e picchi di prezzi.
La Banca Popolare Cinese ha tagliato i suoi principali tassi di interesse sui prestiti di 10 punti base grazie ad uno yuan più forte e un generale allentamento delle tensioni commerciali che permettono un allentamento monetario per stimolare l’economia.Si tratta del primo taglio da ottobre e rientra all’interno di una serie di misure di stimolo annunciate da Pechino all’inizio di questo mese.
Intanto il CEO di JPMorgan, Jamie Dimon, ha lanciato l’allarme sui possibili pericoli derivanti dal deficit record negli Stati Uniti, dalle tariffe doganali e dalle tensioni internazionali. Non solo ma secondo Dimon i mercati azionari non hanno ancora presa coscienza dei pericoli in arrivo per una possibile inflazione in aumento e una probabile stagflazione.
L’economia USA deve fare i conti con il recente declassamento del rating del credito da parte di Moody’s nata proprio dalle preoccupazioni per il crescente debito pubblico e delle conseguenze delle politiche commerciali volute dal presidente Donald Trump, politiche che potrebbero aumentare l’inflazione e rallentare l’economia mondiale. Secondo Dimon anche Wall Street potrebbe essere a rischio, in particolare l’S&P 500 con le aziende che hanno registrato un calo nelle prime settimane delle politiche commerciali di Trump e che, secondo Dimon scenderanno ulteriormente man mano che le aziende abbasseranno le previsioni a causa dell’incertezza dettata dai dazi. Il declassamento di Moody’s grava anche sul mercato obbligazionario, con il rendimento dei titoli del Tesoro trentennali che ieri ha superato il 5%, raggiungendo i livelli più alti da novembre 2023.