Dopo quasi due anni di navigazione attraverso tutti i mari del mondo, l’Amerigo Vespucci fa ritorno a Genova. Un arrivo che non è soltanto una tappa del suo viaggio, ma un vero e proprio evento per la città: qui, nel luglio del 2023, prese il via il suo tour mondiale, e qui ora rientra, accolta con l’onore riservato ai grandi protagonisti. La data non è casuale: è quella della “Giornata della Marina”.
Tra storia e leggenda
La nave scuola della Marina Militare è molto più di un’imbarcazione: è un pezzo di storia. Costruita nel 1930 e varata un anno dopo, rappresenta uno dei simboli più riconoscibili della tradizione navale italiana. Interamente a vela, con le sue linee eleganti e l’inconfondibile profilo a tre alberi, continua a formare intere generazioni di allievi ufficiali. Il motto inciso sullo scafo — “Non chi comincia, ma quel che persevera” — è diventato un emblema di disciplina e tenacia.
Nel suo giro del mondo, la Vespucci ha toccato oltre 30 porti tra Asia, Americhe, Oceania e Mediterraneo, rappresentando l’Italia ovunque con eventi culturali, incontri istituzionali e migliaia di visite a bordo. A ogni tappa è stata ambasciatrice di cultura, diplomazia e saper fare italiano.
La festa…
Oggi, lunedì 10 giugno, attraccherà nel porto di Genova. Ad accoglierla ci saranno le più alte autorità civili e militari: il ministro della Difesa Guido Crosetto, l’ammiraglio Enrico Credendino — Capo di Stato Maggiore della Marina — il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e il sindaco Marco Bucci. E, soprattutto, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La cerimonia ufficiale sarà accompagnata da una serie di eventi pubblici: visite guidate alla nave, incontri con gli allievi dell’Accademia Navale e attività dedicate alle scuole, oltre alla spettacolare esibizione delle Frecce Tricolori.
e i valori
Ma il ritorno dell’Amerigo Vespucci non è solo una parata d’onore. È il segno che certe icone resistono al tempo, ai cambiamenti, alla retorica. Perché in un mondo dove tutto corre, una nave come questa riesce ancora a insegnare qualcosa: il valore della lentezza, del vento, della rotta tracciata senza GPS, ma con bussola e stelle.
Genova la saluta come si fa con chi è parte della famiglia: con orgoglio e riconoscenza. Perché l’Amerigo Vespucci non è solo la nave più bella del mondo. È anche quella che racconta meglio chi siamo stati, e chi potremmo essere ancora.
(foto ANSA)