di Corrado Franco
Manca ormai solamente un verdetto per completare l’organico della Serie B 2025-26, quello più discusso e complicato, ovvero il Play Out tra Sampdoria e Salernitana, due nobili decadute nella serie cadetta, una retrocessa due anni fa, il Doria, l’altra, addirittura solo l’anno scorso.
Perché ancora in bilico
Il protrarsi dell’ultimo esito ha natura economico-amministrativa e riguarda i problemi occorsi al Brescia per adempiere alle scadenze fiscali dal mese di novembre 2024 in avanti, fino alla scadenza IRPEF E INPS di metà febbraio 2025. Lì il primo inghippo, con la società di Cellino che utilizza, per compensare i propri debiti, dei presunti crediti di imposta di società terza (Gruppo Alfieri spv che risulta iscritta al registro delle imprese il 15 ottobre 2024 con solo 25 mila euro di capitale e con sede, fantasma, a Milano in Via Montenapoleone) risultati poi inesistenti a metà maggio, dopo una verifica della Agenzia delle Entrate di Brescia, che dovevano coprire 1 milione e 400 mila euro tra IRPEF E INPS. Stesso modus operandi usato per le successive scadenze fiscali, ma per 400 mila euro.
Così il Brescia, deferito e punito seguendo le norme federali, il 29 maggio, con 4 punti di penalità afflittiva, 2 per IRPEF e 2 per INPS, passa dalla salvezza in B alla C (18a in classifica) dopo il verdetto del TFN, oltre ad altri 4 punti di penalità per la prossima stagione. Ma non finisce qui, perché il club lombardo, non bastasse questo, non paga quanto dovuto per le scadenze del 6 giugno tra parte fiscale ed emolumenti, oltre che una garanzia fidejussoria (700 mila euro ndr) e quindi non riesce ad iscriversi nemmeno per la stagione 25/26 a livello professionistico. In tutto questo Samp e Salernitana (16a vs 17a) restano in attesa fino al 10 giugno (2° grado di giudizio sul caso Brescia di cui sopra per la penalità del -4) del proprio futuro da giocarsi in un play out eventuale il 15 e 20 giugno. Incredibile, ma vero.
Le promosse…
Ovviamente la stagione sportiva 24/25 non ha solo raccontato della coda in zona retrocessione, ma anche del ritorno in A di Sassuolo, Pisa e Cremonese.
Per la squadra neroverde targata Mapei, un ritorno immediato in massima serie dopo una sola stagione in cadetteria dopo aver usufruito del paracadute di 25 milioni e aver dominato il campionato grazie al campione del Mondo Fabio Grosso in panca e al primo monte ingaggi del campionato, superando i 29 milioni per tenere gente del calibro di Berardi. Primi nettamente con 82 punti e un ritorno in A che gli permette di guadagnare oltre 35 milioni di diritti tv (ricordiamo che la torta è divisa come ripartizione per il 50% in parti uguali tra i 20 club di A, per il 22% per il radicamento sociale e per il 28 % per i risultati sportivi).
Torna in A, dopo 34 anni, anche il Pisa della proprietà americana targata Knaster, magnate russo americano che dal 2021, dopo non essere riuscito a comprare la Samp con Dinan, si è buttato nel progetto, reso vincente, dei nerazzurri. Anche per i toscani, andare in A vuol dire aumentare in modo vertiginoso gli introiti dei diritti tv, ma soprattutto sfruttare il volano della città, come meta turistica, unita agli incassi per i big match e il derby con la Fiorentina, anche se ci dovranno essere investimenti per l’Arena Garibaldi, per renderla disponibile per la prima giornata contro la Roma.
E, dopo due anni, torna in A anche la Cremonese della famiglia Arvedi, che dopo aver fallito la finale play off l’anno scorso, batte lo Spezia americano e torna a rimpinguare la batteria lombarda in A dopo le milanesi, l’Atalanta, il Como e dandosi il cambio con il Monza.
e le “bocciate”
Proprio per quest’ultima, dopo il disimpegno della famiglia Berlusconi (per bocca di Pier Silvio) e l’incasso del paracadute di 25 milioni, si può aprire un periodo con alcune difficoltà economiche anche in virtù della contrazione dei diritti tv che prima erano sui 35 milioni. In generale si aspetta un Monza che torni a fare una stagione di transizione dopo due annate discrete in A.
Stesso discorso per il Venezia: dopo un solo anno in massima serie e con il paracadute di soli 10 milioni, tra meno introiti e problemi della proprietà, probabilmente si prospetta una cadetteria interlocutoria.
Chi invece è abituato a salire e scendere e fa tutto con una mirata programmazione è l’Empoli di Corsi che incassa il paracadute di 25 mln (ricordiamo che il totale è 60 mln, ripartito 25-25-10 quest’anno tra le tre retrocesse in base agli anni giocati in A nelle ultimi quattro stagioni) e, cedendo i suoi prezzi pregiati, il primo è Fazzini, punterà subito a risalire in A come ha fatto negli ultimi 20 anni. Ecco, in questo caso la botta B è già ampiamente attutita.
L’Empoli sarà una delle favorite insieme al Palermo del City Group che dopo tre anni in B, salvezza, più due play off finiti in semifinale e con uno dei monte ingaggi più importanti della B, punterà alla promozione diretta anche dopo i pesanti investimenti dello scorso gennaio, basti pensare all’acquisto di Pohjanpalo ad aumentare il monte ingaggi già alto di 23 milioni. Filippo Inzaghi potrebbe essere il timoniere della risalita.
Fuori dall’inferno
Chiudiamo il nostro focus con le quattro neopromosse che tornano in B con grandi ambizioni. Nel girone A, sale il Padova, dopo un clamoroso sorpasso e controsorpasso con i rivali regionali del Vicenza di Renzo Rosso, battuti sul filo di lana. I biancoscudati ritornano in B dopo l’ultima retrocessione del 2019.
Nel girone B invece, sale la Virtus Entella di patron Gozzi con la sua Duferco: ritorna in B dopo l’ultima retrocessione del 2021. La terza delle promosse direttamente è l’Avellino, un’altra gloriosa decaduta, che dopo il fallimento e la ripartenza dalla D nel 2018-2019 e dopo 5 tentativi a vuoto, stravince il girone C con la proprietà forte dei D’Agostino.
Ai play off, il Pescara di Baldini vince il testa a testa contro la Ternana: la promozione del Delfino avviene ai rigori, dopo una doppia finale clamorosa, con un doppio 0-1. Si conferma la maledizione delle seconde nei nuovi play off di C con il format allungato, dove Baldini si dimostra maestro dopo la promozione già ottenuta con il Palermo. Il futuro prossimo del Delfino vedrà come investitore il campione d’Europa Marco Verratti, pescarese ed esploso proprio con la maglia della sua città.
Anche le neopromosse si spartiranno la torta dei diritti tv DAZN e Sky, che consente di avere un introito medio tra i 5 e gli 8 milioni per club. Molto di meno, però, che in Serie A.
Ai nastri di partenza
Questo, infine, è l’elenco dei club che parteciperanno alla prossima B, in attesa dell’ultimo verdetto tra Samp e Salernitana: Avellino, Bari, Carrarese, Catanzaro, Cesena, Empoli, Entella, Frosinone, Juve Stabia, Mantova, Modena, Monza, Padova, Palermo, Pescara, Reggiana, Spezia, Sudtirol, Venezia.
di Corrado Franco
(foto ANSA)
