Spiaggia, sole e… salasso. Non è il titolo di una nuova commedia estiva, ma la realtà economica che bussa alla porta (anzi, al bagnino) delle famiglie italiane. I tradizionali 10-14 giorni di relax al mare sono diventati un lontano ricordo, come i gelati a 500 lire e le cabine con sabbia inclusa nel prezzo.
Le vacanze: meglio a rate
Secondo Assoutenti, quest’anno i prezzi per godersi un semplice ombrellone con due lettini sono aumentati tra il 3% e il 5%, mentre gli abbonamenti stagionali si sono gonfiati di un altro 6%. E se il rincaro può sembrare “contenuto”, aspettate di sentire il resto: Codacons stima che nel weekend la spesa media per due lettini e un ombrellone in uno stabilimento standard oscilla tra i 32 e i 35 euro al giorno, ma con picchi vertiginosi.
Sì, perché a Gallipoli si sfiorano i 90 euro al giorno, in Sardegna si arriva anche a 120 euro. Altro che sabbia dorata, qui siamo ai prezzi da suite vista oceano… in Islanda.
Le vacanze estive lunghe non sono più per tutti
Quello che emerge dall’indagine, è, purtroppo, un’Italia dove la voglia di vacanza si scontra con la realtà di conti in rosso. E, se da un lato i flussi turistici internazionali fanno bene all’economia, dall’altro rischiano di rendere le ferie un privilegio per una minoranza, trasformando l’estate, dalla stagione più ambita proprio per l’arrivo delle vacanze, nella stagione delle rinunce silenziose e dei sogni low-cost.
Ferie lampo e spalmate su più mesi
Di fronte a una spesa vacanze sempre più insostenibile, molte famiglie italiane adottano una strategia difensiva: vacanze più corte, magari di 2-3 notti, distribuite tra giugno e settembre. Un fenomeno già emerso nel 2024 e che si conferma anche quest’anno. La villeggiatura “lunga”, un tempo considerata normale ad agosto, oggi è riservata a pochi privilegiati.
Il beach club che sussurra ai miliardari
C’è poi il turismo di lusso, che ormai sembra uscire direttamente da un episodio di The Crown. Al leggendario Twiga Beach Club di Forte dei Marmi, la “tenda imperiale” per dieci persone costa 1.500 euro al giorno (inclusi quattro letti, quattro lettini, quattro sdraio e probabilmente anche l’ansia da conto corrente).
Ma niente paura: la tenda “normale” è un vero affare, solo 600 euro. Uno sconto che nemmeno il Black Friday osa.
Il litorale romano sotto il sole… dei rincari
Il litorale romano – storicamente meta popolare per famiglie, giovani e bagnanti della domenica – oggi combatte con il “caro ombrellone”, che ha trasformato la giornata in spiaggia in un piccolo investimento.
Ostia: il mare dei romani… e dei 7.000 euro stagionali
A Ostia, simbolo balneare della Capitale, la situazione è emblematica: per una stagione intera, dal 1° maggio al 30 settembre, il prezzo di un abbonamento comprensivo di cabina con doccia calda, due lettini e un ombrellone può raggiungere i 7.000 euro. Un’offerta “all inclusive” che farebbe impallidire anche certe crociere.
La ragione? Secondo un gestore locale, le mareggiate invernali hanno eroso ampie porzioni di spiaggia, costringendo gli stabilimenti a privilegiare i clienti fissi e ridurre l’offerta giornaliera: “Dobbiamo recuperare i posti persi togliendo spazio ai giornalieri”, ha dichiarato.
Anche le spiagge libere hanno registrato rincari: il noleggio lettino è passato da 5 a 7 euro al giorno in una sola stagione, dalle dichiarazioni raccolte da Federconsumatori Lazio.
Fregene: piatti di pesce e lettini da boutique
A Fregene, il costo della giornata in riva al mare sembra nascosto tra le righe del menu. I rincari si fanno sentire soprattutto nei ristoranti degli stabilimenti: è diventato raro trovare un primo piatto di pesce sotto i 18 euro, se consumato fronte mare.
Per quanto riguarda lettini e ombrelloni: durante i feriali, i prezzi arrivano a circa 9 euro al giorno e nel weekend, si registrano ulteriori aumenti.
Santa Severa: la spiaggia bella, ma non per tutte le tasche
Santa Severa resta una meta molto ambita, ma il “caro ombrellone” non accenna a diminuire, anzi: il giornaliero nei giorni festivi in alcuni stabilimenti arriva a 75 euro per ombrellone + 2 sdraio. Un abbonamento mensile può variare tra i 600 e i 1.800 euro, mentre l’abbonamento stagionale può raggiungere i 6.000 euro dai dati raccolti da Federconsumatori Lazio.
In alternativa, le spiagge libere attrezzate propongono soluzioni da 15 a 20 euro al giorno, a seconda del tratto di costa e dei servizi offerti. Ma attenzione: i prezzi salgono velocemente se si cerca il minimo comfort.
Santa Marinella: la regina del nord costoso
Ultima tappa, Santa Marinella, dove la domanda resta alta nonostante i prezzi in ascesa: 50 euro al giorno è ormai il punto di partenza per una giornata in alcune strutture balneari. Per un abbonamento mensile, il budget minimo è di 1.000 euro, secondo le elaborazioni locali di Federconsumatori.
Spiaggia libera sì, ma con la borsa frigo
In questa cornice poco accessibile, la vera alternativa è il “fai-da-te balneare”: sdraio portatile, ombrellone vintage, borsa frigo con panini di casa e una caccia al parcheggio degna di un reality show.
Ma neppure le spiagge libere sono immuni: si paga per i lettini, per i parcheggi (abusivi compresi), e spesso si deve fare i conti con l’assenza di servizi igienici adeguati. Una giornata al mare da queste parti può superare facilmente i 100 euro per una famiglia media, tra noleggio attrezzature, pranzo, parcheggio e gelati. E se si aggiunge un alloggio, anche solo per un weekend, il conto sale vertiginosamente.
Tra voucher vacanze, sconti per residenti e lotta all’erosione, la speranza è che il mare torni a essere una risorsa condivisa, e non un privilegio stagionale.
Portati l’ombrellone da casa (e anche la borsa frigo)
Chi non può permettersi il “posto in prima fila con cassaforte inclusa” si accontenta – si fa per dire – delle spiagge libere attrezzate. Ma anche lì, le tariffe salgono silenziosamente come la marea. A Santa Severa, abbiamo visto, una giornata sotto l’ombrellone arriva fino a 75 euro nei weekend e ad Ostia, l’abbonamento stagionale (con cabina e doccia calda) può costare 7.000 euro. Sempre meglio che un mutuo, certo ma di poco.
Come sottolinea Federconsumatori del Lazio, i rincari oscillano tra il 5% e il 30% anche per ristoranti e servizi: un primo di pesce vista mare sotto i 18 euro? Roba da leggenda metropolitana.
Case vacanza, sogno o incubo?
Il peggio però deve ancora venire. Gli affitti? Peggio del Nasdaq. Un appartamento ad Anzio può costare più di 2.000 euro a settimana, mentre a Terracina o Sperlonga si arriva fino a 3.500 euro. E non si tratta di ville con piscina e campo da tennis. Parliamo di normali sistemazioni per famiglie.
“Le vacanze sono diventate un lusso, oltre che un ulteriore motivo di stress economico,” ha dichiarato Fabrizio Micarelli, presidente di Federconsumatori Lazio. E propone: voucher vacanza, sconti per residenti, e magari anche un miracolo marino.
Il mare uguale (quasi) per tutti
Certo, per chi ha spirito di adattamento e buone ginocchia, resta l’opzione ombrellone portatile + borsa frigo + parcheggio creativo. Le spiagge libere, finché resistono a erosione e speculazione, offrono ancora una boccata d’aria (salmastra). Ma occhio: anche lì i lettini passano da 5 a 7 euro, e i parcheggiatori abusivi esigono il loro “tributo”.
In definitiva, il mare italiano – splendido, amato, desiderato – è diventato un piccolo lusso stagionale. Ma attenzione: l’acqua è ancora gratis. Per ora.
Per capire effettivamente di quanto consiste l’aumento per i servizi spiaggia e quanto potrebbero arrivare a costarci le prossime vacanze estive, abbiamo sentito il Presidente del Codacons, l’avvocato Gianluca Di Ascenzo.
A quanto ammontano, allora i costi medi per ombrellone e lettino per l’estate 2025?
«In Italia in media per il noleggio di un ombrellone e due lettini ad agosto la spesa media è tra i 32 e i 35 euro. Gli stabilimenti presentano listini estremamente diversificati, molto dipende dalla zona e dal livello del lido. Ad esempio in Sardegna per gli stessi servizi, in stabilimenti non esclusivi né di lusso, si spende fino a 120 euro, 90 euro a Gallipoli».
Una giornata in spiaggia quanto costa in più rispetto agli scorsi anni?
«Dopo i forti rincari del periodo post-Covid, quest’anno le tariffe balneari appaiono sotto controllo, con aumenti massimi del +5% sul 2024. Occorre però prestare attenzione ai servizi accessori, come noleggio pedalò, kayak, oppure bibite, snack, parcheggi, docce, ecc., che potrebbero aver subito ritocchi più consistenti».
Un focus sui costi e situazione sul litorale romano
«Il litorale romano vanta spiagge per tutte le tasche, con stabilimenti a prezzi più contenuti a Ostia come ad Anzio, mentre i prezzi salgono a Fregene, Sabaudia e nella zona del Circeo. Il Lazio non presenta però le tariffe stellari che si registrano in altre zone, come Versilia, Sardegna o Puglia, e i listini sono mediamente inferiori alla media italiana».
I consigli e le proposte del Codacons per arginare i rincari quest’estate?
«Esistono numerosi stabilimenti che offrono soluzioni alternative e più economiche, come il noleggio pomeridiano di lettini e ombrelloni, formule happy hour, abbonamenti speciali o sconti durante la settimana. Si può tagliare la spesa portandosi cibo e bevande da casa, evitando la macchina (e i relativi costi di carburante e parcheggio) in favore dei mezzi pubblici oppure scegliere una spiaggia libera».
I rincari quanto e come incidono sul cambiamento delle abitudini delle famiglie italiane sulla fruizione delle vacanze estive? Sì va verso ferie lampo?
«Si. Come già avvenuto lo scorso anno, i rialzi nel settore turistico registrati nella fase post-covid hanno modificato radicalmente le abitudini degli italiani: prima la villeggiatura poteva durare 14 giorni, addirittura tre settimane per i più fortunati, oggi si scelgono viaggi brevi di 3 o 4 notti, ma più frequenti e concentrati tra giugno, luglio e settembre quando le tariffe sono più basse».