La laguna di Venezia sta vivendo giorni di tensione fra fasto e protesta, mentre Jeff Bezos e Lauren Sánchez celebrano un matrimonio sontuoso, da oggi al 26 giugno 2025, in locations di prestigio come l’Arsenale e l’isola di San Giorgio Maggiore
Auto private e carbonio: un impatto altissimo
Secondo stime giornalistiche, l’arrivo di circa cento jet privati per circa 200 ospiti—tra cui star del calibro di Oprah, Kim Kardashian e Bill Gates— equivale a un’emissione in CO₂ pari a quella di 400 automobili in un solo giorno. Un jet privato genera in media 2 tonnellate di CO₂ all’ora, con tratte transcontinentali di circa 10 ore, portando la media delle emissioni a 20 tonnellate per volo.
A questo si aggiungono yacht di lusso, elicotteri, motoscafi e tutta una logistica eccezionale che contribuisce ulteriormente all’impronta ambientale, in una delle città considerate simbolo della lotta ai cambiamenti climatici.
Turismo e residenti: la rabbia dei veneziani
La città già soffre di overtourism e spopolamento — oggi conta meno di 50 000 abitanti, metà rispetto agli anni ’80 — mentre le strutture ricettive si moltiplicano. La cerimonia privata, con canali chiusi, scorte militari e spazi riservati, è stata interpretata da molti come segno di esclusione dei residenti: “blocco” dei servizi, esclusione delle comunità locali e aumento dei costi quotidiani.
Proteste e mobilitazione civica
È nato un movimento spontaneo: “No Space for Bezos”, composto da attivisti ambientali, sindacati e residenti. Striscioni sono comparsi sul Ponte di Rialto, dal campanile di San Giorgio Maggiore e in Piazza San Marco, dove Greenpeace ha srotolato una maxi-tela con la scritta “If you can rent Venice for your wedding you can pay more tax”. Associazioni civiche hanno annunciato l’intenzione di bloccare i canali con barche artigianali e kayak.
Bezos risponde con donazioni e promesse di rispetto
Dal fronte organizzativo arriva una replica articolata: lo studio Lanza & Baucina, con esperienza in eventi di alto profilo a Venezia, assicura che sono stati impiegati fornitori locali (circa l’80%), che non ci sarà “presa in possesso” urbana e che l’impatto sull’ordinario sarà minimo. Inoltre, Bezos, tramite l’Earth Fund, ha donato 1 milione di euro a Corila, un ente di ricerca ambientale lagunare, e versamenti a Università e uffici UNESCO, in un gesto di “riconoscenza verso la città”.
Un evento-simbolo fra ricchezza, ambiente e giustizia fiscale
Questo matrimonio ha acceso il dibattito su più fronti: l’impatto ambientale (jet privati, yacht e speculazione logistica in controtendenza con la lotta al clima); la disuguaglianza urbana (una città patrimoniale e turistica viene “presidiata” da un evento privato con risorse pubbliche); l’equità fiscale: la protesta chiede ai super-ricchi di finanziare la transizione ecologica e il welfare locale
Il bilancio finale
Da una parte, Venezia ospita uno dei matrimoni più esclusivi dell’anno, con un possibile ritorno economico stimato tra i 20 e i 30 milioni di euro in attività locali, da hotel a taxi d’acqua. Dall’altra, l’evento amplifica tensioni già esistenti: l’alterazione degli spazi cittadini, la fragilità ambientale, la dispersione sociale.
In un delicato equilibrio tra beneficenza e impatto ambientale, il matrimonio Bezos–Sánchez diventa un microcosmo dell’attuale dibattito globale: lusso vs sostenibilità, esclusione vs comunità, potere privato vs dovere pubblico. Venezia, simbolo di bellezza e fragilità, rimane al centro di un confronto che forse continuerà molto tempo dopo lo svuotamento degli yacht e il silenzio delle gondole. Insomma, un funerale per la Serenissima.
(foto ANSA)