Elon Musk, immediatamente dopo la lite con il presidente Donald Trump, lite nata a causa della riforma fiscale voluta dal presidente e definita da Musk come un abominio, aveva prospettato l’idea di fondare un nuovo partito politico, l’“America Party”. Idea che si concretizzata nei giorni scorsi con l’annuncio ufficiale della nascita del terzio partito statunitense che ha di fatto rotto lo storico duopolio Democratici/Repubblicani. Il fondatore di Tesla avrebbe preso contatti con l’ex candidato democratico alla presidenza Andrew Yang che, candidato alla Casa Bianca nel 2020 e fondatore del partito indipendente Forward Party, si è dichiarato “felice di aiutare a dare a qualcuno un’idea di quale sia il percorso”. Il Forward Party vorrebbe riuscire a strappare l’accesso alle urne in tutti i 50 stati quest’anno (attualmente è riconosciuto solo in alcuni) per riuscire ad erodere l’influenza di repubblicani e democratici.
Musk ha confermato che il primo passo della nuova formazione sarà quella di concentrarsi “solo su 2 o 3 seggi al Senato e su 8 o 10 distretti alla Camera”. Inoltre il partito si riunirà in modo indipendente e “si terranno discussioni legislative con entrambi i partiti (repubblicano e democratico N.dR)”. “Considerati i margini legislativi estremamente ridotti, questo sarebbe sufficiente per fungere da voto decisivo sulle leggi controverse, garantendo che servano la vera volontà del popolo”, ha affermato Musk che ha registrato ufficialmente la sua nuova creatura presso la Commissione elettorale federale.
Musk, l’uomo più ricco del mondo, ha forti interessi in campi estremamente importanti come quello dei pagamenti elettronici e delle comunicazioni satellitari, quindi il suo coinvolgimento in eventuali gare politiche potrebbe rivelarsi decisivo. Inoltre Musk è stato il maggiore donatore della campagna presidenziale del 2024 con oltre 280 milioni di dollari. Non solo ma decisive si sono rivelate anche molte delle sue iniziative come la tanto contestata “lotteria” del voto con la quale si prometteva 1 milione di dollari estratto a sorte tra tutti coloro che avevano votato per Trump.
Un’amicizia, quella tra il magnate sudafricano (che non essendo nato negli States non potrà mai essere eletto presidente) e il tycoon statunitense che si è inevitabilmente incrinata con l’arrivo del testo della riforma fiscale voluta da Trump. Troppi i tagli alle fasce sociali più fragili e troppe le agevolazioni per quelle più ricche con mancate entrate per le casse statali talmente evidenti che lo stesso Musk ha deciso di opporsi abbandonando anche la guida del DOGE, il controverso “Dipartimento per l’efficienza governativa” creato per tagliare la spesa statale. ″È ovvio, con la spesa folle di questo disegno di legge, che aumenta il tetto del debito di una cifra record di CINQUE MILIARDI DI DOLLARI, che viviamo in un paese con un solo partito: il PORKY PIG PARTY!!” ha detto Musk.
″È il momento di un nuovo partito politico che si preoccupi davvero delle persone”, ha affermato anche se, secondo gli osservatori, il vero intento di Musk sarebbe quello, alle prossime elezioni di medio termine, di erodere voti al presidente e condizionare le prossime scelte del Congresso. Infatti i rappresentanti della Camera restano in carica due anni invece dei 4 dei senatori.
Immediata la risposta di Trump che di fronte all’annuncio si è limitato a definire l’iniziativa come “ridicola”. “Abbiamo ottenuto un enorme successo con il Partito Repubblicano. I Democratici hanno perso la strada, ma è sempre stato un sistema bipartitico. E penso che fondare un terzo partito non farebbe altro che aumentare la confusione. I terzi partiti non hanno mai funzionato. Quindi lui può divertirsi, ma io penso che sia ridicolo”.