Conti giù anche per la filiale Swiss
Il 2020 è stato un anno nero per il trasporto aereo ed anche Lufthansa registra conti in rosso. La compagnia di bandiera tedesca ha chiuso l’anno con una perdita record di 6,7 miliardi di euro ed entrate a quota 13,5 miliardi, in contrazione del 63% rispetto al 2019.
Il bilancio ultra negativo si deve attribuire principalmente alle restrizioni implementate negli ultimi 12 mesi per frenare la pandemia, tallone d’Achille di tutto il comparto aereo internazionale. 265 aerei servivano 220 rotte nella stagione pre-pandemia ma il deterioramento della crisi sanitaria, da epidemia locale a pandemia globale, ha costretto Lufthansa a limitare la sua capacità del 69% lo scorso anno e gli ultimi lockdown implementati dalla cancelliera Angela Merkel in Germania non suggeriscono la possibilità di un rimbalzo già nel primo trimestre 2021.
La compagnia punta ora sui vaccini per ripartire anche se la ripresa sarà piuttosto lenta. I vertici dell’azienda si attendono di riportare l’offerta di voli al 40-50% rispetto ai livelli 2019 già nel corso di quest’anno, quota decisiva per tornare a flussi di cassa operativi in positivo, ma per avvicinarsi alla soglia del 90% sarà necessario attendere la metà del decennio.
E non è finita qui. A causa della pandemia, per la prima volta in 15 anni, la compagnia aerea Swiss è piombata in profondo rosso. La filiale di Lufthansa ha registrato una perdita operativa di 654 milioni di franchi. Il fatturato è sceso del 65,2% a 1,85 miliardi di franchi. Il numero di passeggeri trasportati ha subito una flessione del 74,5% rispetto al 2019 a 4,79 milioni di persone. Il nuovo CEO, Dieter Vranckx, ha parlato di un eventuale ridimensionamento della flotta aerea.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/RONALD WITTEK
Ti potrebbe interessare anche: