Con un +3,7%, sale il numero degli italiani con prestiti e mutui all’attivo nel 2020. Le rate medie si attestano intorno ai 324 euro mensili
Gli italiani prudenti su prestiti e finanziamenti: secondo uno studio di Mister Credit, l’area di CRIF che si occupa dello sviluppo di soluzioni e strumenti educational per i consumatori, la pandemia di Covid-19 ha confermato l’atteggiamento tradizionalmente cauto delle famiglie.
Il 2020 ha registrato un +3,7% in Italia della platea dei cittadini che hanno un mutuo o un prestito in corso, che arriva al 42,2% della popolazione maggiorenne. A fronte di maggiori richieste, tuttavia, scende del 3,8% la rata a livello pro-capite attestandosi a 324 euro. Crescono quindi i consumatori che hanno attivato un mutuo o un prestito ma cresce l’attenzione alla sostenibilità degli impegni assunti, optando per rate mensili non troppo pesanti rispetto al reddito disponibile e piani di rimborso più lunghi.
Le Regioni con le rate medie più elevate sono Trentino-Alto Adige (€429), la Lombardia (€366) e il Veneto (€366). Seguono Emilia-Romagna (€348) e Toscana (€338). In queste Regioni, dove si rileva una più alta incidenza dei mutui, il valore degli immobili risulta mediamente maggiore rispetto ad altre aree e, di conseguenza, anche l’importo da rimborsare risulta più elevato. Le stesse zone, inoltre, sono quelle che registrano un reddito disponibile tendenzialmente più elevato della media nazionale, consentendo ai consumatori di rimborsare una rata più elevata senza intaccare il livello di sostenibilità finanziaria. Al Sud e nelle Isole, invece, si registrano rate mensili più leggere, soprattutto in Calabria, dove si attestano a €269, in Sardegna (€273) e in Molise (€280).
«L’Italia risulta tra i Paesi occidentali con i cittadini ancora meno propensi a ricorrere ad un finanziamento per sostenere i propri consumi e progetti di spesa e l’emergenza Covid-19 non ha invertito questo trend» – commenta Beatrice Rubini, direttore della linea Mister Credit di CRIF – «Dall’ultimo aggiornamento della Mappa del Credito è possibile trarre una fotografia aggiornata della dinamica in atto, che nel 2020 è stata profondamente condizionata dal diffondersi della pandemia, con le famiglie che hanno adottato un atteggiamento prudente cercando di ridurre quanto più possibile l’esposizione verso gli istituti di credito per far fronte a una situazione di incertezza sul fronte lavorativo e reddituale».
di: Alessia MALCAUS
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